MESSINA – Marco Bellocchio a Messina per presentare il film “Rapito” alla multisala Apollo. Con gli attori Barbara Ronchi e Fausto Russo Alesi, uno dei più importanti registi italiani racconta a Tempostretto la passione con cui si è accostato alla storia di Edgardo Mortara, un bambino ebreo prelevato all’età di sette anni dai soldati di papa Pio IX, nel 1858, perché era stato battezzato di nascosto dalla domestica il primo anno di vita. Un piccolo “condannato all’infelicità, con gravi danni sul piano psichico, più profondi e meno evidenti in apparenza”, ha messo in evidenza Bellocchio, Leone d’oro alla carriera e Palma d’oro onoraria a Cannes, durante l’intervista al residence CineApollo.
Altrettanta passione è stata trasmessa al pubblico della “Fasola” nell’incontro (nelle foto in basso), prima della visione, introdotto da Loredana Polizzi (Apollo) e dalla giornalista Anna Mallamo, con il cineasta e gli interpreti. Ha sottolineato il regista di classici come “I pugni in tasca” e “L’ora di religione”, senza dimenticare i recenti “Il traditore” e la serie “Esterno notte”: “Nel mio cinema, alla dimensione storica s’accompagna quella della fantasia, con aperture obbligatorie a qualcosa che non è documentato dalle cronache storiche”.