Da via Santa Cecilia a viale Europa e da via Salandra a via Maregrosso. Sono solo due tratti ma rappresentano comunque un passo importante verso l’apertura della nuova via don Blasco.
L’inaugurazione parte dalla statua di Alex Caminiti sulla rotatoria di via Santa Cecilia, che si chiama Messina, quale simbolo di rinascita e sviluppo.
Per completare il tratto tra via Santa Cecilia e Gazzi, mancano altre due connessioni: la prima è quella tra viale Europa e via Salandra, lì dove c’era la Rifotras. “Sono in corso i lavori per la bonifica e poi si potranno realizzare i circa 100 metri di strada che mancano – spiega il direttore dei lavori, l’ing. Antonio Rizzo -, stimiamo che ci vorranno circa due o tre mesi mesi per poter aprire al transito anche quel tratto”. La seconda, invece, è quella tra via Maregrosso e via Acireale, in corrispondenza della sede Atm. “Ci vorrà ancora qualche settimana – dice Rizzo -, è arrivato in ritardo un pezzo speciale e si sta lavorando sul binario Atm”.
Bisognerà attendere aprile, insomma, come avevamo già anticipato qui, per vedere completo il tratto tra via Santa Cecilia e Gazzi. Molto di più, forse un anno, per il tratto dal cavalcavia sul Portalegni fino al ponte Rfi di Santa Cecilia.
Sul ponte ferroviario di Santa Cecilia si dovrà aspettare la fine dei lavori in corso da parte di Rfi. Il cavalcavia alla base di via Tommaso Cannizzaro, invece, sarà demolito e ricostruito.
“Sono criticità esterne che non dipendono dall’appalto in sé – dice l’assessore ai lavori pubblici, Salvatore Mondello – ma da situazioni contestuali. Rifotras ha avuto un contenzioso lungo e senza senso, poteva essere risolta col buon senso. Abbiamo superato gli aspetti legali, è stato appaltato il lavoro per lo spostamento dei macchinari e la bonifica ambientale. La parte di via Santa Cecilia è un po’ più complessa: Rfi deve fare lavori di adeguamento, decisi dopo l’avvio dei lavori di via don Blasco, che hanno rallentato l’esecuzione dell’opera. Poi c’è ancora da demolire il cavalcavia, è stata necessaria una variante perché non era stata prevista la valutazione di vulnerabilità sismica. Ci vorrà tutto il 2022 e immagino che nella prima metà del 2023 tutta l’opera vedrà la luce”.
Attenzione perché la parte da via Santa Cecilia a viale Europa è ancora parziale. “Sarà aperta la prossima settimana perché si attende il certificato di collaudo” – spiega Mondello. Aperte già da oggi in pratica, solo piccoli tratti oltre le tre rotatorie: Santa Cecilia, Europa (ma si può solo tornare indietro) e Salandra (questa sì collegata con via Maregrosso).