di Giuseppe Fontana e Silvia De Domenico
MESSINA – Mentre è tutto pronto per l’apertura delle immatricolazioni, in programma il 18 maggio, l’Università degli Studi di Messina si gode il suo nuovo Welcome Point. Ormai da qualche settimana la struttura dell’ex biblioteca regionale è stata riqualificata e ora viene utilizzata come punto centrale per informazioni agli studenti, messinesi, siciliani, italiani e soprattutto internazionali.
Sì, perché l’Unime si gode i suoi oltre 600 studenti stranieri, provenienti da varie nazioni. “C’è stato un sensibile incremento nelle immatricolazioni – ci racconta il responsabile per la mobilità internazionale Giuseppe Lucchese – tale da portare l’Ateneo tra i primi in Italia per incremento, il terzo a livello nazionale. Un’attività sfidante, solo l’anno scorso sono arrivate 16mila applications da studenti interessati a immatricolarsi. Siamo certi che supereremo anche questo numero”.
Al fianco degli studenti stranieri non ci sono solo gli uffici del Welcome Point, ma anche altri ragazzi provenienti da paesi lontani, diventati Ambassadors dell’Unime, veri e propri ambasciatori. Sono 6, Abdul Raouf Mastan, Tariro Chidakwa, Ghidaa Bayatra, Ece Erceber, Yerzhan Torebek e Suresh Yadav, due di loro provenienti dall’India, poi Palestina, Zimbabwe, Turchia e Kazakistan. Sono coordinati dalla professoressa Eliana Risicato, responsabile dell’ufficio network: “Sono supportata dallo scorso dicembre dall’ottimo lavoro dei nostri ambassadors, che offrono un grande servizio ai futuri studenti internazionali ma anche a quelli già immatricolati”.
Il loro ruolo ce lo spiega Raouf, al quarto anno di medicina e chirurgia: “Il nostro compito è di promozione, ricezione e integrazione degli studenti stranieri. A Messina ci troviamo molto bene. Gli studenti lontani ci chiedono come procedere per inoltrare i documenti dell’application, ma anche il costo della vita e dei corsi, la struttura di tutto e il futuro, cosa possono fare dopo la laurea”. Soddisfatto anche il rettore Cuzzocrea: “Tutto viene fatto per i ragazzi, l’Università nasce per loro”.