di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico
MESSINA – La scuola post pandemia ha cambiato volto e abitudini. L’emergenza nazionale riguarda soprattutto la dispersione scolastica, con picchi nel sud Italia e le istituzioni a tutti i livelli chiamate a combattere un fenomeno che deve essere rallentato e poi eliminato del tutto. A Messina il provveditore agli studi, il professor Stello Vadalà, già da tempo ha analizzato il fenomeno per capire come intervenire e confrontarsi con gli altri organi coinvolti, come la prefettura.
Sul problema si era espresso nel febbraio 2022 l’allora garante per l’infanzia Fabio Costantino.
“Abbiamo una forte dispersione a macchia di leopardo, con zone con percentuali alte e altre con percentuali bassissime o inesistenti”, spiega Vadalà.
Aggiunge il provveditore: “Questo fa sì che noi percentualmente non abbiamo una situazione particolarmente allarmante. Vero è che se dovesse trattarsi anche solo di un alunno noi, come scuola, abbiamo l’obbligo assoluto di intervenire. Sua eccellenza il prefetto ha espresso il desiderio di aprire un tavolo tecnico insieme e accolgo con grande piacere e soddisfazione questo suo invito. Sarà un’ulteriore occasione per far qualcosa per la città e i nostri ragazzi”.