Servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Il lavoro di una guida turistica accreditata è quello di far scoprire le bellezze di una città, raccontarle ai visitatori in più lingue e accompagnarli nei tour. Ma per gli operatori del settore nella nostra città è necessaria una conoscenza in più: ricordarsi tutti gli scivoli presenti nel centro storico. Che per la verità non sono molti, o meglio la maggior parte non presentano una pendenza adeguata ad una carrozzina.
Ecco che mentre si spiega, spesso in inglese o in francese, il meccanismo del campanile del Duomo o la facciata di Palazzo Zanca, bisogna pure preoccuparsi di andare alla ricerca di uno scivolo adatto per consentire l’attraversamento in sicurezza del gruppo e delle persone con disabilità presenti.
Sempre ammesso che lo scivolo, una volta trovato, non sia ostacolato da auto o moto parcheggiati nel bel mezzo delle strisce o direttamente sul marciapiede, come spesso accade.
A raccontarci l’approccio con i croceristi con disabilità di passaggio nella nostra città è la guida turistica Sergio Longo, che ha accompagnato un gruppo di persone con disabilità differenti dell’associazione messinese “Senza barriere”. Una passeggiata che li ha portati a scoprire che di attraversamenti e piazza principali senza barriere ce ne sono ben poche a Messina, in una città non a misura di disabile.
Da piazza Duomo a piazza Municipio, passando per le centralissime via Garibaldi e corso Cavour. Persino la Galleria Vittorio Emanuele non ha un accesso a norma per i disabili, un gioiello architettonico che molte guide hanno addirittura eliminato dai propri tour proprio per le condizioni in cui si trova.
Andare alla ricerca del luogo in cui far attraversare i turisti sottrae inevitabilmente tempo alla visita. I tempi di un gruppo che scende dalla nave da crociera sono scanditi dal programma di viaggio e quindi inevitabilmente bisognerà rinunciare a qualche monumento se il tragitto a piedi porta via più ore del previsto.
“Molto spesso sono i turisti stessi a dirci che siamo nel Medioevo in termini di accessibilità”, racconta Longo. “Mi auguro che prima o poi ci sia un cambio radicale affinché tutti, turisti con disabilità compresi, possano godere delle bellezze della nostra città”. Osservazioni di questo tipo da parte di una persona che arriva da fuori dovrebbero far vergognare l’intera città e non solo la guida che in quel momento ci mette la faccia.
“Proviamo vergogna ma anche rabbia perché vediamo che i turisti apprezzano la nostra città. La trovano bellissima ma molti di loro non tornerebbero a visitarla proprio per le difficoltà insormontabili incontrate anche solo nel semplice gesto di attraversare la strada”. Ecco il ricordo negativo che ogni giorno lasciamo in ognuno di loro.