di Silvia De Domenico e Giuseppe Fontana
MESSINA – I consiglieri comunali del Movimento 5 stelle hanno proposto l’intitolazione di tre strade della città ad altrettante vittime innocenti della mafia: Gregorio Fenghi, Angelo Alibrandi e Antonio Falcone. Tutti e tre sono rimasti uccisi per mano della criminalità organizzata negli anni ’80 e ’90. Non un giorno qualsiasi, quello scelto dai pentastellati, per presentare l’iniziativa. Oggi, infatti, è la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
“Abbiamo chiesto l’intitolazione a loro tre – spiega Cristina Cannistrà – perché si trovavano al posto sbagliato nel momento sbagliato. Siamo anche contenti che Libera abbia accettato di inserire i loro nomi nell’elenco delle vittime che viene letto in ogni piazza d’Italia”.
Presente anche Gennaro D’Uva, figlio dell’avvocato Nino D’Uva: “Libera forse vuol dire liberarsi dalla paura, dalla sopraffazione, essere liberi. C’è ancora molto da fare, perché esiste molta ignoranza e certe volte anche certe fiction rischiano di diventare diseducative”.
“Queste cerimonie hanno sempre un grosso rischio – spiega infine il giudice Marcello Minasi – quello di diventare una parata inutile. Ricordiamoci che mentre celebriamo le vittime la direzione del DAP, la divisione del ministero che si occupa delle carceri e quindi del 41 bis, è stata affidata a un magistrato che ha detto testualmente che l’antimafia è arroccata sul culto dei martiri. Mi metto nei panni di chi ha avuto ucciso un parente dalla mafia: fa veramente impressione”.