Renato Ciraolo, il libraio di piazza del Popolo al centro dello scontro, diventato un caso, col sindaco Cateno De Luca, denuncia: “non raccolgono la mia spazzatura”. All’esposto presentato a Messinaservizi, con tanto di video allegato, la società risponde: “il bollino è corretto, le immagini lo dimostrano”.
Per Ciraolo si tratta di un vero e proprio nuovo atto “ritorsivo” nei suoi confronti. Ma la partecipata guidata da Pippo Lombardo replica ribaltando l’accusa di ritorsioni: “Si tratta di un signore che continua a cercare ogni giorno un pretesto per fare ritorsioni ai nostri operatori, perché continua ad esporre senza mastelli ma con suoi contenitori non idonei o con il sotto lavello dell’umido, che non si deve esporre perché non ha rfid e codice a barre per risalire al titolare, anziché con il relativo mastello come nel video pubblicato oggetto di contestazione”.
Da qui, secondo Lombardo, la decisione di apporre il bollino rosso da parte degli operatori che nemmeno sanno chi possa essere il signore in questione. “I rifiuti vengono ritirati sicuramente quando esposti regolarmente – spiega ancora Lombardo – per quanto riguarda il bollino rosso invece ne mettiamo ogni giorno a centinaia in tutta la città perché ancora a molti non sono chiare le procedure né il rispetto delle regole. Il mio sospetto è che questo signore stia solo strumentalizzando una procedura che avviene ogni giorno con centinaia di esposizioni e che gli operatori documentano per tutti con bollini e foto e naturalmente non solo per il caso specifico”.
Ciraolo racconta invece di una anomalia verificatasi di recente: “Da quando, lunedì 8 novembre 2021, il sindaco di Messina Cateno De Luca mi ha allestito una gogna mediatica col materiale di un anonimo delatore, i rifiuti collocati come sempre sulla soglia della mia abitazione, fino ad allora regolarmente presi, non sono più stati ritirati, perché squalificati da un bollino rosso come non conformi. Di ogni rifiuto di volta in volta bocciato ho il video della sua conformità, girato prima di conferirlo nel bidone corrispondente di villa Dante. Io posso garantire che la qualità dei miei rifiuti e la loro accurata selezione sono come Prima, all’azienda, per l’interesse pubblico della sua funzione, spetta quindi una spiegazione pubblica dell’inversione, tutt’ora immotivata, del compito contrattuale in coincidenza col Dopo.”