Lavoro

Messina. La protesta degli ex Sicem e Sicos: “Lasciati senza stipendi” VIDEO

di Silvia De Domenico e Giuseppe Fontana

MESSINA – Dalla raffineria di Milazzo alla passeggiata a mare di fronte la Prefettura di Messina. Dipendenti ed ex lavoratori della Sicem e della Sicos si sono riuniti in pieno centro città per protestare e chiedere risposta su una situazione che li vede, loro malgrado, protagonisti in prima persona. Da quattro mesi attendono di ricevere i propri stipendi e quando, invece, chiedono che vengano rispettati i loro diritti sono continuamente “rimpallati da chi dovrebbe tutelarci e difenderci”. Hanno deciso di rivolgersi al Prefetto soprattutto per ricevere risposte e una maggior attenzione sulla loro vicenda, che coinvolge circa 250 persone, 250 famiglie. Hanno protestato, sono stati ricevuti dal Prefetto e ci hanno raccontato la loro storia, una beffa se si pensa che ci sono anche somme “contabilizzate dalla Sicem e ferme all’interno della Raffineria con cui si possono pagare totalmente o in parte le nostre spettanze”.

“Grossa discriminazione: immaginate decine di famiglie senza stipendi”

“Siamo qui per chiedere che il Prefetto istituisca un tavolo tra raffineria e Sicem, la nostra società – spiega Marco Lipari, uno dei lavoratori che stamattina ha protestato – per far sì che paghino i nostri stipendi arretrati, da ottobre fino a oggi. Solo il 20 per cento degli operai sono stati pagati e gli altri no: ci sono stati acconti di 15 euro, 3 euro, 2 euro”. “Una grossa discriminazione – spiega Fabio La Maestra – una cosa buona è che qualcuno è riuscito a percepire almeno una parte di quanto gli spettasse, ma tanti altri con le loro famiglie sono senza stipendi da ottobre, anche gente che lavorava all’estero. Chiediamo alle istituzioni di prendere in mano questa situazione: dovete immaginare decine di famiglie senza stipendio, molte con figli”. “Duecentocinquanta persone, così non va per niente bene – ci raccontano – tutti siamo padri di famiglia, tutti abbiamo bambini, è stato un Natale pessimo”.

L’incontro con il Prefetto

Durante la protesta, alcuni dei dipendenti sono stati ricevuti in Prefettura dove hanno spiegato la loro situazione. Il confronto è servito a rendere ancora più chiaro un quadro grave e difficile, per tante famiglie che chiedono soltanto il rispetto della propria dignità. Il movimento dei lavoratori autonomi non vuole comunque fermarsi e se non dovessero arrivare risposte in breve tempo saranno previste ulteriori manifestazioni.