di Giuseppe Fontana e Matteo Arrigo
MESSINA – Sono 173 stalli per auto a cui si aggiungono i 2 posti per disabili. La segnaletica orizzontale irrompe prepotentemente nel parcheggio del cavalcavia e spaventa i tanti cittadini messinesi che quotidianamente lo invadevano, senza alcuna disciplina. Quell’orda di autovetture che per tre anni si è sistemata in lungo e in largo, senza regole, oggi appare molto più che dimezzata. Dopo due giorni di lavori, il parcheggio riapre e scatena polemiche e dubbi.
Diversi i cittadini che abbiamo incontrato a inizio mattinata, prima pronti a parcheggiare e poi ad andare via, non sapendo se in effetti sia o meno a pagamento l’intera area. Sì, perché mancano i cartelli con cui solitamente viene evidenziata la fascia oraria e la tariffa. Così mentre alcuni parcheggiano tranquillamente, altri espongono il gratta e sosta. E poi ci sono loro, quelli che per “sicurezza” parcheggiano ben fuori dalle strisce blu, in un’area centrale in cui spiccano i bollini blu con “omini” bianchi che significano, sulla carta, “spazio pedonale”.
Una donna chiede a noi informazioni sull’eventuale pagamento, visto che stamattina la situazione non è apparsa subito chiara. Poi tanti ragazzi, anche militari, che hanno preferito andare via. Senza contare che l’area non versa esattamente nel miglior stato di pulizia possibile. Decine di buste di immondizia e bottiglie di vario tipo sono state abbandonate lì, sul ciglio del parcheggio. C’è perfino una stufa, a pochi passi dai due parcheggi per disabili.
A tutto questo si aggiunge un vero mistero. Un’ordinanza di gennaio aveva stabilito, modificando il progetto precedente, che rispetto agli originali stalli per 16 bus ne sarebbero stati fatti 8, aumentando i posti auto a 84. A vista d’occhio, invece, gli spazi riservati ai pullman sono esattamente 0. Contati a uno a uno, invece, quelli per le automobili sono 175, compresi i due per disabili.