di Giuseppe Fontana e Silvia De Domenico
MESSINA – Matteo Salvini è sbarcato a Messina in contemporanea a Giorgia Meloni, ma per il leader della Lega questo è stato tutt’altro che un problema. Decine di suoi potenziali lettori, con tanto di libri da autografare e selfie da scattare, hanno atteso il senatore alla passeggiata al mare, dove si è recato insieme ai candidati deputati regionali e nazionali. I temi di Salvini sono stati i più classici di questa atipica campagna elettorale estiva: i decreti sicurezza e la flat tax su tutti, ma anche e soprattutto il lavoro e il Ponte, temi cari a Messina e a tutta la Sicilia.
“Sul Ponte di Messina – ha dichiarato ai giornalisti – ci sono stati troppi anni di chiacchiere. Bisogna partire coi lavori. Ma la verità è che non fare il ponte costa ai siciliani 5 miliardi l’anno. Il ponte è lavoro, sviluppo, tutela dell’ambiente e pulizia del mare: costa più non farlo che farlo”.
Salvini però sotto linea che “non basta solo il Ponte. Serve l’alta velocità, ferrovie all’altezza, strutture di ogni genere per collegare la Sicilia in ogni suo punto. Senza il Ponte non c’è sviluppo per Sicilia e Calabria. E chi sceglie la Lega dice sì a tutto questo: non solo al ponte, ma anche ai termovalorizzatori, al nucleare e in generale al lavoro”.
Salvini ha parlato del momento attuale italiano e di un caro bollette che rischia di aggravare la situazione economica di molti cittadini in tutto il Paese: “Il governo francese ha approvato un piano da 20 miliardi per bloccare le bollette. Il nostro governo può fare lo stesso e chiedo a tutti i partiti di non litigare e fare una scelta comune. Si può copiare la Francia e dare fondi alle aziende che producono energia in modo tale da non aumentare le bollette degli italiani. Se c’è l’ok di tutti la Lega firma un decreto da non meno di 30 miliardi”.
Inevitabile il riferimento alla contemporaneità con l’incontro al Vascone con Giorgia Meloni: “Il centrodestra crede nella Sicilia, dove sono gli altri? Con Giorgia Meloni i rapporti sono buoni, ci siamo visti, ci vedremo ancora. Mica confrontiamo le agende, meglio esserci in due a Messina che non esserci. E sono sicuro che agli italiani non interessa sapere che Salvini e Meloni siano in contemporanea a Messina ma come pagare luce e gas”. Salvini ha poi parlato dei decreti sicurezza: “Hanno funzionato? Sì. Costano? No. Sono 10 minuti di lavoro, quello che funziona non si cambia. Non c’è nessun blocco navale”. E sul premier: “Lo decideranno gli italiani”.
A meno di un mese dalle elezioni, infine, Salvini è entusiasta della campagna elettorale e convinto di ciò che le Lega riuscirà a fare: “Sono sicuro e convinto che i messinesi e i siciliani faranno fare alla Lega uno straordinario risultato sia qui sia alla Regione. De Luca? Farà la sua partita”.
Dopo la conferenza stampa e l’arringa ai presenti, Salvini ha ricevuto dal messinese Nino Germanà la corda della Vara come simbolo di Messina.