Di Giuseppe Fontana e Silvia De Domenico
MESSINA – Una scuola in una conca, con una sola strada e due torrenti a confluire in un unico punto. Questa la criticità che denuncia la Pro Loco “Casale del Faro”, con il suo presidente Giuseppe Mancuso in prima linea per chiedere un intervento immediato e non rischiare ulteriormente che accada qualcosa alle prime piogge. L’istituto, che ospita circa 500 bambini, vive il quotidiano afflusso di auto come tutte le scuole della città. Una sola, però, la strada da cui si entra ed esce. Cosa accadrebbe in caso di bombe d’acqua o terremoti?
Questa è la domanda che si è posto Mancuso, che ha chiesto l’intervento del sindaco Cateno De Luca e dell’amministrazione. “Non possiamo rischiare la vita di 500 bambini – spiega il presidente dell’associazione – se succedesse qui quello che è successo a Catania la gente dovrebbe scappare dalla sola salita”. Una strada in cui rischia di generarsi un fiume e da cui partirebbe un vero effetto imbuto. La soluzione proposta dal presidente Mancuso, che attende un ulteriore confronto con De Luca e la sua giunta, è di far proseguire una strada che dalla parte retrostante l’edificio si colleghi a un’altra, che si chiude a fondo cieco, dall’altra parte della vallata. Poche decine di metri in linea d’aria separano i due punti, ma in mezzo c’è una vera giungla all’interno di un torrente. Ciò che chiede la Pro Loco “Casale del Faro” è un confronto, per capire se ci siano i margini per intervenire. Prima che succeda qualcosa.