All’assessore regionale all’energia Pierobon, durante la seconda fase della visita, hanno snocciolato i dati della raccolta differenziata nell’impianto di Pace. Numeri che hanno fatto uscire Messina dalla “black list” dei comuni inquinanti, lasciando alle spalle Palermo e Catania.
Per Pippo Lombardo, presidente di Messina Servizi Bene Comune, un risultato positivo, frutto di un impegno comune. Oltre 10 mila tonnellate di differenziata nel 2019 e si punta a raddoppiare nel 2020. Nel solo mese di gennaio 2020 la raccolta differenziata è arrivata a quota 35%. Eppure, nell’estate del 2018 eravamo al 15%. A Pierobon quindi è stata chiesta attenzione per poter potenziare gli impianti e raggiungere ulteriori traguardi. Il nodo resta però il trattamento dell’umido, che attualmente pesa per i costi dal momento che non viene effettuato a Messina. Non a caso una delle tappe è stata al depuratore di Mili nell’intento di avviare un percorso che porti alla soluzione delle criticità.
All’assessore sono stati illustrati gli impianti ma anche il sistema adottato per la raccolta differenziata e la campagna d’informazione lanciata nei mesi scorsi. “Dovrebbero emularvi” ha commentato Pierobon. C’è un altro dato positivo che Lombardo continua a sottolineare: “La differenziata non soltanto aumenta, ma ci consente di guadagnare…..”