Un’enorme distesa di verde e binari arrugginiti con il superbo sfondo del mare di Contesse. Così si presenta l’area abbandonata che sino a qualche tempo fa era destinata a scalo merci di Trenitalia. Adesso questa attività, come del resto è successo in via S.Cecilia, è una di quelle, troppe numerose, che a Messina non si svolgono più. Francesco Gallo, ex consigliere della seconda municipalità e storico attivista del quartiere nonchè ex ferroviere, si emoziona nel ricordare quanti suoi colleghi, di giorno e di notte, animassero con il loro lavoro lo scalo merci di Contesse. E’ il segno dei tempi, certamente amaro se si pensa ai posti di lavoro che sono persi, ma al tempo stesso foriero di buone speranze se si pensa a quello che potrebbe diventare quell’immensa area ancora nella disponibilità di R.F.I. (Rete Ferroviaria Italiana).
E qui subentra l’entusiasmo del presidente della Seconda Municipalità, Davide Siracusano, che, insieme ai suoi consiglieri, si impegna da tempo affichè quel lembo esteso di territorio cittadino venga acquisto dal Comune. Per farne cosa? Un meraviglioso parco urbano a ridosso del mare. Per la sua estensione, un polmone verde del genere sarebbe a servizio dell’intera città e forse anche dei comuni limitrofi. Aprendo nuovi sottopassi che consentano di accedere alla rinata spiaggia di Contesse al di là della linea ferrata e utilizzando quelli esistenti si creerebe una connessione suggestiva tra il parco e il mare che ne farebbe un luogo meraviglioso.
Naturalmente è un’idea troppo bella perché non debba incontrare difficoltà. Il presidente Siracusano più volte ha interloquito ufficialmente con il Comune e R.F.I. per formalizzare con quest’ultima la cessione alla città dell’area abbandonata. Ma R.F.I. ha fatto sempre orecchio da mercante e non si è neanche disturbata di rispondere alla Municipalità. Peraltro, se il progetto andasse avanti si potrebbe realizzare un accesso diretto alla stazione di Contesse della Metroferrovia dal villaggio UNRRA. Si ceerebbe, così, un’alternativa all’accesso un pò precario che attualmente avviene dal sottopasso che conduce al parcheggio di fronte alla stazione divorato dal mare.
Tempostretto continuirà a seguire questa vicenda nella convinzione che la bellezza deve finalmente trovare cittadinanza a Messina,vincendo le diffuse forme di indifferenza e immobilismo che sinora hanno tarpato le ali alle enormi potenzialità del nostro territorio.
Riprese video e montaggio di Matteo Arrigo