di Giuseppe Fontana e Silvia De Domenico
MESSINA – C’era una volta il miniautodromo dello Stretto, dove si disputavano anche campionati mondiali come quello del 2005. Una zona potenzialmente d’eccellenza, che ora versa in stato d’abbandono da molto tempo, ennesimo schiaffo a una città martoriata. Nel corso degli anni sono stati diversi i progetti di riqualificazione presentati dalle varie giunte, mai attuati. La scorsa settimana, durante la presentazione del progetto della greenway per la zona nord, è stato accennato dal candidato sindaco Maurizio Croce, dalla candidata al Consiglio comunale Eleonora Urzì Mondo e dal progettista, il dottor Gabriele Marchetta, anche questo tema.
E un progetto il dottore Marchetta lo ha da tempo, chiuso in un cassetto da un paio d’anni. Sì perché durante la passata amministrazione il 22enne laureato in Pianificazione e tutela del paesaggio e del territorio era stato contattato dalla Giunta De Luca per predisporlo, ma poi tutto si è fermato. Oggi ne abbiamo riparlato. Al posto dell’autodromo sorgerebbe un vero e proprio parco urbano, fatto di aiuole verdi, aree da dedicare allo sport, tutto all’aria aperta e collegato a quella pista ciclabile che andrebbe, nei piani già spiegati la scorsa settimana, allungata fino a Capo Peloro.
“Questo spazio potrebbe avere una grande utilità, ospitando una grande utenza – ci racconta Marchetta – all’epoca si era pensato di realizzare un giardino pubblico da collegare alla pista ciclabile, per garantire alla città un affaccio sul mare e la spiaggia”. Un progetto non particolarmente dispendioso perché “i costi possono essere ridotti mantenendo la pavimentazione. La maggior parte delle spese dipenderà dalla sistemazione dell’area erosa dal mare”. Marchetta poi conclude: “Messina ha un indice verde molto basso, così si risalirebbe dal 101esimo posto. Questo progetto mi è stato chiesto qualche anno fa, ma poi non si è più pensato a portarlo avanti”.