MESSINA – Ludovica Minuti, giovane infermiera messinese, ha deciso di regalare un sorriso alle donne che hanno combattuto, e combattono, contro il cancro al seno. Lo fa utilizzando la tecnica della dermopigmentazione. Di fatto, ridefinisce un capezzolo mancante. E spiega: “Mi riconosco molto nel lavoro che faccio, grazie al quale ho avuto modo di capire davvero il significato della parola empatia. Riuscire a capire cosa possa provare il mio paziente per me è fondamentale, in modo da poterlo aiutare a seguire un percorso di cura e guarigione. Mi sono sempre chiesta se avessi potuto fare di più, se avessi mai avuto la capacità di restituire un sorriso che, ormai, era inevitabilmente intaccato dalla malattia. La risposta, dopo tante ricerche è arrivata. Ed è stata subito sì“.
Il servizio è gratuito (“i miei recapiti telefonici sono online”) per le pazienti che si sono sottoposte a un intervento chirurgico a causa della malattia.
Una forma di altruismo, non scontata, facendosi portavoce di quella categoria di infermieri costantemente al servizio degli altri. E mettendo le esigenze dei loro pazienti al primo posto. La professionista, dopo una serie di ricerche, è riuscita a trovare una soluzione. Spiega Ludovica Minuti: “La tecnica della dermopigmentazione ti permette di ricostruire la zona post intervento chirurgico. C’è, inoltre, la possibilità anche di ricostruire le cicatrici determinate da interventi di mastopessi e mastoplastica additiva, andando quindi a ricreare un capezzolo con areola per intero dopo il tumore al seno. Dopo un’attenta consulenza di persona verranno poi programmati i trattamenti. Specifico che non sono assolutamente dolorosi”.
Molto più di un lavoro, quella di Ludovica è una vera missione. Racconta: “Una delle reazioni più belle a cui ho assistito è stata quando ho fatto il corso. Questa paziente non si guardava allo specchio da dieci anni. Ha fatto un intervento di chirurgia plastica per il seno, ma non aveva più il capezzolo e non riusciva più a guardarsi lo specchio negli anni. Quando abbiamo terminato il lavoro il suo sorriso e la sua meraviglia, nel vedersi finalmente di nuovo completa, ha suscitato in me una reazione bellissima e, alla fine, è finita con qualche lacrima e tantissimi abbracci”.