di Giuseppe Fontana e Silvia De Domenico
MESSINA – Villa Mazzini, due settimane dopo. Se fosse un film reciterebbe così la schermata che preannuncia il salto temporale da un momento topico a un altro. In questo caso specifico, però, non si tratta di una pellicola hollywoodiana ma di una storia cittadina che vi abbiamo raccontato e continuiamo a raccontare ogni giorno. Lo scorso 25 ottobre si erano concluse le operazioni riguardanti lo sgombero dei chioschi all’interno della Villa. Un passaggio necessario per far partire, finalmente, la riqualificazione dell’area. L’obiettivo era ed è garantire la sicurezza dei cittadini, genitori, bambini, nonni, che quotidianamente usufruiscono dell’area verde per rifocillarsi e svagarsi in pieno centro.
Ciò che non è ancora avvenuto, però, è proprio l’inizio dei lavori. L’Assessore alla gestione e valorizzazione del patrimonio comunale, Francesco Caminiti, raggiunto telefonicamente, ha assicurato che in questi giorni saranno affidati (e partiranno) i lavori. Verosimilmente Villa Mazzini dovrebbe essere chiusa dalla prossima settimana e dovrebbe essere avviato l’iter per il restyling. Si è parlato del rifacimento della pavimentazione, la messa in sicurezza delle aiuole, l’apertura (finalmente) dei bagni. Resta da capire soltanto se l’area sarà completamente chiusa e, quindi, impedito del tutto l’accesso al pubblico o se il cantiere sarà aperto in un più blocchi, garantendo quindi l’ingresso parziale e sfruttando i cancelli che aprono su più lati.
E questo ci porta allo stato odierno. A due settimane dallo smantellamento dei chioschi le condizioni della Villa sono notevolmente peggiorate. Chi frequenta quotidianamente l’area può notare il peggioramento dovuto alla presenza di numerosi detriti rimasti lì dal già citato 25 ottobre. La pavimentazione continua a essere un pericolo costante per i tanti bambini che corrono e giocano lì. Alle mattonelle saltate e ai giganteschi buchi nel terreno, “riempiti” con rami e vecchi bidoni di plastica, si uniscono anche i rimasugli di lamiere e muratura, in cui è facile inciampare. La speranza è che si possa ripulire l’area in attesa della chiusura, soprattutto se questa dovesse ritardare ulteriormente. Ogni mattina, ogni pomeriggio, ogni attimo in cui la Villa Mazzini resta aperta e in queste condizioni, parliamo di un rischio in più per i bambini e uno scempio sempre maggiore da non mostrare e che Messina non merita.