I pazienti avrebbero dovuto prenotare la visita al Cup, il Centro unico prenotazioni, e pagare il ticket. Invece il dirigente medico Francesco Mastroeni, 52 anni, legato al Papardo da rapporto di esclusività, avrebbe fatto visite specialistiche nel “suo” reparto, chiedendo il pagamento in contanti, senza dare ricevuta fiscale né versare all’ospedale la percentuale dovuta. Tutto confermato dai pazienti, che hanno detto di aver pagato in contanti importi tra 80 e 150 euro.
L’ha scoperto la Guardia di Finanza di Messina, col coordinamento della Procura di Messina, tramite acquisizioni documentali, attività di osservazione e pedinamento, ricostruzioni contabili e intercettazioni telefoniche.
La “Alpi”, Attività libero professionale intramuraria, deve avere specifica autorizzazione e determinate condizioni, fuori dall’orario di lavoro, perché il medico riceve le sue spettanze direttamente in busta paga. L’ipotesi di reato è quella di peculato.
Il giudice del Tribunale di Messina, “anche ravvisando il concreto ed attuale pericolo di recidiva”, ha sospeso il medico per un anno.