Che fine hanno fatto gli annunci e i buoni propositi per rilanciare la Metroferrovia di Messina? Un’infrastruttura e un servizio potenzialmente strategici per la mobilità cittadina ma mai davvero messa a sistema in quello che dovrebbe essere il trasporto pubblico integrato. La chiave per renderla davvero appetibile è l’ormai famigerato biglietto unico, cioè un solo tagliando che dà la possibilità di muoversi contestualmente sui bus Atm e sui treni delle Ferrovie. Ma su questo fronte è ancora tutto fermo.
L’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone però rassicura i messinesi: «Il biglietto unico non soltanto si potrà ma si dovrà fare. Messina, dopo Palermo, dovrà avere insieme a Catania il biglietto unico, dobbiamo creare una grande integrazione dei trasporti pubblici. Lo stiamo facendo a giugno a Palermo, dove finalmente siamo riusciti a mettere insieme l’Amat e Trenitalia, con la Regione che interverrà per sostenere il biglietto unico. Questa buona prassi sarà applicata sia a Messina che a Catania».
Falcone ha dichiarato ai microfoni di Tempostretto sabato mattina da Furci Siculo, dove ha presenziato alla consegna dei lavori alla Chiesa madre. L’assessore regionale fissa anche una data da cerchiare sul calendario: «Tra settembre e novembre il biglietto unico potrà diventare una realtà. Lo sperimenteremo prima a Palermo, poi toccherà a Messina e Catania».
Una notizia che riaccende ancora una volta la speranza per un vero rilancio della Metroferrovia di Messina. Nello scorso mese di ottobre era stato il deputato regionale Pd Franco De Domenico ha portare all’attenzione del governo Musumeci e dell’Ars il problema di questa grande opera troppo spesso ignorata e sottovalutata. Con un ordine del giorno votato dall’aula aveva impegnato il Governo regionale a reperire il necessario per finanziare il biglietto unico per Messina, indicando anche da dove attingere per avere quelle somme.
Adesso l’assessore è andato oltre e ha garantito che dopo la sperimentazione a Palermo toccherà anche a Messina. L’impegno è preso, adesso non resta che attendere per vedere se alle parole seguiranno i fatti.
Francesca Stornante