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“Nicholas mi ha donato il fegato e mio figlio porta il suo nome”

MESSINA – “Sono trascorsi 30 anni. Ero diciannovenne ma l’emozione è sempre la stessa. Nicholas mi ha dato la vita, donandomi il fegato, e ogni giorno io lo ricordo. A lui, e alla scelta dei suoi genitori, devo la vita. Ho potuto coronare il sogno di diventare madre e mio figlio porta il suo nome”. Così Maria Pia Pedalà, oggi a Messina, per la III° International Conference “Donarte” 2024, ricorda Nicholas Green. Con lei, Reginald e Maggie Green.

30 anni dopo l’omicidio del bambino, vittima in austrostrada di due criminali che avrebbero voluto uccidere un gioielliere, la donazione degli organi è sempre più importante anche in Italia. Ad abbracciare i coniugi Green pure Francesco Mondello, che ricevette le cornee. “Poi sono stato sottoposto ad altri due interventi ma rimane il valore di un dono così grande, voluto dai genitori di Nicholas”, racconta l’uomo. E aggiunge: “30 anni fa, grazie alla loro scelta, partì una forte sensibilizzazione nel campo della donazione degli organi a livello mondiale”.