Non esistono domeniche o festivi, il telefono del Cedav (Centro Donne Antiviolenza) di Messina squilla qualsiasi giorno dell’anno. E anche l’impegno della Presidente, Simona D’Angelo e delle operatrici non conosce calendario. “Parliamone non solo il 25 novembre ma sempre. La violenza sulle donne non è una condizione emergenziale ma strutturale. Dobbiamo lavorare e combatterla dalle radici”.
Il Cedav di Messina è uno dei centri più antichi della Sicilia. Il punto di partenza del loro lavoro con le donne sta sempre nell’ascolto. E da li parte un percorso di accompagnamento, sia psicologico che fisico. Le volontarie accompagnano le donne in ospedale se necessario, a fare la denuncia o in tribunale se intraprendono il percorso legale. “Ma non ci sostituiamo mai a loro e alle decisioni che loro devono prendere”, racconta ai nostri microfoni la presidente del centro. E continua: “Il nostro non è un lavoro di assistenza, ma un accompagnamento che permette loro di autodeterminarsi e di riprendere in mano la loro vita“.
Molte donne si rivolgono al Cedav solo per essere ascoltate, comprese e credute. Ma non tutte arrivano allo step della denuncia. Per motivi diversi, perché tutte le storie sono diverse seppur accomunate da un’unica matrice che è quella della violenza. Molte donne non riescono a lasciare la casa in cui subiscono maltrattamenti, magari anche da anni. Non riescono ad allontanarsi dal marito perché condizionate da quel “per sempre” religioso. Altre perché non accettano il fallimento del proprio matrimonio. Moltissime perché non hanno un’indipendenza economica. E proprio per queste donne è creata la borsa di sostegno, destinata a quelle donne che dopo la denuncia e l’allontanamento dal tetto coniugale vengono collocate in strutture protette e segrete. E grazie a questo sostegno hanno la possibilità di ricominciare e rifarsi una vita.
Formazione e prevenzione sono due parole fondamentali per il lavoro del centro. Tutte le operatrici si aggiornano costantemente con corsi di formazione. Nulla può essere lasciato all’improvvisazione quando si ha a che fare con un argomento così delicato. E poi il lavoro nelle scuole. I laboratori dedicati ai bambini e ai ragazzi. Il Cedav parte proprio da li, dal luogo in cui si formano gli uomini e le donne di domani. E grazie a questo impegno costante la vita di alcune donne ha preso una strada diversa. Grazie a dei ragazzini che proprio in classe hanno riconosciuto la loro storia familiare e hanno convinto le mamme a chiamare il 1522 o a denunciare.
Ecco i numeri da contattare per rivolgersi al Cedav.
E’ POSSIBILE PARLARE CON UN’OPERATRICE AL TELEFONO:
MARTEDI’, MERCOLEDI’ E GIOVEDI’
DALLE 10.00 ALLE 13.00 ALLO 090 2130166
LUNEDI’ E VENERDI’
DALLE 15.00 ALLE 19.00 AL 345 2630913
Servizio di Silvia De Domenico