Politica

Partecipate Messina. Altro passaggio a vuoto in Consiglio, si accende lo scontro politico VIDEO

di Alessandra Serio (servizio video di Carmelo Caspanello, riprese e montaggio Silvia De Domenico)

Non vanno in discussione, come era previsto, le proposte di delibera e gli emendamenti all’ordine del giorno del consiglio comunale di Messina perché, come chiarisce in apertura il presidente Claudio Cardile, mancano i pareri richiesti. Ma c’è tempo per accendere lo scontro politico in aula. Pur assente l’amministrazione De Luca dimissionaria, Alessandro Russo “apre le danze” e Felice Calabrò sferra l’attacco del Pd: “Le delibere sulle partecipate sono sbagliate a vanno trasmesse alle competenti autorità”. Il segretario generale Rossana Carrubba non ci sta e difende il proprio operato: “Le delibere sottoposte alla mia attenzione erano regolari”.

La proposta di Russo

L’intervento di Russo è rapido: l’obiettivo è arrivare all’amministratore unico per le partecipate, oggi rette da consigli di amministrazione, adeguando gli statuti, passaggio necessario. All’ordine del giorno c’è il suo maxi emendamento, che non può essere discusso perché mancano i pareri ma che Russo espone ugualmente. “La ratio del Testo unico sulle partecipate indica come regola l’amministratore unico, e non il consiglio di amministrazione. Lo statuto non fa invece menzione della possibilità di indicare un amministratore unico, per questo va adeguato prima e necessariamente lo statuto. Annuncio inoltre una proposta di delibera per l’azzeramento dei cda delle partecipate, perché non è possibile che in periodo di campagna elettorale queste vengano usate come strumento elettorale, non è possibile che a capo di una partecipata ci sia il leader di un movimento politico che appoggia apertamente un candidato a sindaco”, conclude Russo facendo riferimento a Lombardo e Messinaservizi. E chiede anche che la delibera, ove votata, contenga l’indicazione al Commissario perché trovi subito operatività.

Lo scontro Calabrò-Carrubba

Tocca a Felice Calabrò, tra i nomi che si vociferano tra i papabili candidati a sindaco, sviscerare ancor meglio le implicazioni politiche: “Abbiamo scoperto che le delibere delle partecipate erano sbagliate: oggi ci vien detto che non possiamo passare all’amministratore unico perché deve essere data scelta all’assemblea dei soci tra cda e amministratore, allora è stato previsto solo il cda senza indicazione di possibilità di scelta sull’amministratore unico, quindi quelle delibere erano sbagliate.”

A rispondergli è il segretario generale Rossana Carruba, che precisa che all’epoca della costituzione delle partecipate non le è stato chiesto un parere quindi ha posto il visto di conformità alla proposta del sindaco, che ha proposto il cda “che è stato approvato dal consiglio comunale” – ricorda più volte – e che quindi era legittimo. “A me è arrivata come scelta del sindaco, che è stata approvata dal consiglio, quindi poiché la legge dice che la regola è l’amministratore unico ma si può scegliere il cda, a me è arrivata come scelta sul cda, scelta legittima”, ripete la Carruba, che sottolinea come dal consiglio non è arrivata alcuna osservazione, all’epoca. I due si rimpallano la discussione per ben due volte, non mancano le scintille, Calabrò è duro, ma la sostanza è quella delineata sopra.

Il presidente Cardile aggiorna poi tutto al prossimo consiglio, mercoledì prossimo, previa presentazione del dirigente Cama dei pareri attesi.

Il saluto al Commissario

Il pomeriggio si è aperto col saluto del Commissario straordinario Santoro e i subcommissari Vinci e Milio, che hanno voluto sottolineare la “ripresa del dialogo” col civico consesso. Una sfumatura sottolineata positivamente da Pd e M5S, mentre a Pergolizzi e Gioveni “tocca il compito” di difendere l’operato precedente. La Lega con Scavello entra nel vivo della discussione del giorno, ricordando che le partecipate non possono essere lasciate alla mercè della campagne elettorale, mentre Tamà per Forza Italia sembra tendere la mano, se non addirittura “abbozzare il corteggiamento” del commissario: “Il suo viaggio che sta per cominciare è più che un viaggio”. E c’è spazio anche per accostare De Luca a Putin: lo fa Piero La Tona nel suo intervento di saluto.

Il commissario però è chiaro, e ributta in aula la palla: “Rilevo che ci sono delle criticità che non si presentano per esempio nella ex provincia, a cominciare dalla mancata approvazione del bilancio di previsione. Non sono io che posso indicarvi delle priorità, dovete farlo voi che siete l’espressione della volontà dei cittadini. La criticità legata al bilancio però, per esempio, pone il problema dei fondi da spendere per sistemare le strade in vista del giro d’Italia”, tema che nel suo intervento aveva affrontato Gioveni”.