Di Silvia De Domenico
MESSINA – Il venerdì Santo si avvicina e ancora mancano all’appello una ventina di portatori per la processione delle barette. Circa 200 sono in totale le persone che, per fede e devozione, portano a spalla gli 11 corpi statuari. Alcune più pesanti, altre meno ma tutte le barette richiedono uno sforzo fisico notevole.
Gli anni di stop dovuti alla pandemia hanno fatto allontanare alcune persone, altre sono venute a mancare o hanno dei problemi fisici che gli impediscono di partecipare alla processione. Così i battitori e custodi delle barette si rivolgono alla città per lanciare un appello (leggi qui). “Purtroppo è mancato un cambio generazionale”, racconta il confrate Giuseppe Cucinotta. “Un tempo non solo il ruolo dei battitori ma anche quello dei portatori si tramandava di padre in figlio, una tradizione che si sta un po’ perdendo”.
“Certamente si inquadra in un problema più generale della presenza dei giovani nella chiesa e nell’adesione alla fede da parte delle nuove generazioni“, spiega il confrate Giacomo Sorrenti. L’ex governatore della Confraternita del Santissimo Crocifisso è però ottimista e confida che anche quest’anno si arriverà al venerdì Santo con il numero necessario di portatori per garantire la processione.