REGGIO CALABRIA – Il 22 gennaio – il giorno dopo l’incontro pubblico con l’ex rettore e presidente emerito della Corte costituzionale Gaetano Silvestri – il Guardasigilli Marta Cartabia sarà a Reggio Calabria per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario: è la prima volta in assoluto che la solenne cerimonia si svolge nella città dello Stretto col ministro della Giustizia in carica.
L’ha annunciato oggi il presidente della Corte d’appello reggina Luciano Gerardis, nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme al procuratore generale Gerardo Dominijanni e al presidente dell’Ordine degli avvocati Rosario Infantino.
Sarà della partita anche Rosario Ardita, per il Consiglio superiore della magistratura.
La cerimonia inaugurale avrà luogo alle 9,30 di sabato 22 gennaio alla Scuola allievi Carabinieri “Fava-Garofalo” di Reggio Calabria e si svolgerà nel più rigoroso rispetto delle normative antiCovid: «L’auditorium “colonnello Fazio” può ospitare mille persone, noi l’occuperemo per poco più di cento, magistrati compresi – ha fatto presente tra l’altro il presidente Gerardis – e vedremo come ospitare i 48 giornalisti che si sono accreditati. Ma per accedere sarà misurata la temperatura corporea, sarà obbligatorio essere muniti di SuperGreenPass e indossare una mascherina FFP2 e sarà rispettato il distanziamento sociale».
Massima sobrietà non solo nel numero di partecipanti, ma anche nel numero e nella durata degli interventi, che saranno quelli dello stesso presidente della Corte d’appello, del ministro, di Ardita, del pg Dominijanni e del presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati Infantino.
«Non ci potranno essere altri interventi: mi scuso fin d’ora con tutti i rappresentanti delle Istituzioni e l’intera società civile», ha affermato tra l’altro Gerardis, ben noto proprio per l’estrema apertura alla società civile con cui ha caratterizzato le “sue” inaugurazioni d’Anno giudiziario. Prevista, peraltro, una diretta streaming sul sito web ufficiale del Ministero della Giustizia e su YouTube al fine di massimizzare la partecipazione, benché in remoto.
Prevista anche quest’anno una pre-inaugurazione, iniziativa incardinata sempre al fine d’ampliare e qualificare la partecipazione: è prevista a partire dalle 15 di venerdì 21 gennaio, il giorno precedente rispetto alla cerimonia, si svolgerà esclusivamente online, su piattaforma Google Teams.
Sarà un incontro sul tema Pandemia e diritti, dedicato alle associazioni di volontariato, che interverranno con tre introduzioni tematiche.
A seguire, due relazioni di magistrati: a effettuarle saranno Maria Teresa Gentile del Tribunale di Palmi e il procuratore presso il Tribunale dei minori Roberto Di Palma, peraltro pure «attivissimo sul versante della tutela dei diritti» e presidente della sezione di Reggio Calabria dell’Anm, l’Associazione nazionale magistrati.
«Sono personalmente molto grato al ministro Cartabia, soprattutto per il grande gesto d’attenzione verso il Distretto giudiziario – ha argomentato Luciano Gerardis -. Ci siamo sempre lamentati del “cono d’ombra” che avvolgerebbe questo Distretto: io vado ripetendo che così non è, anche se le nostre problematiche più serie non si risolveranno fin quando non riusciremo a coprire tutti i posti da magistrato attualmente vacanti, e probabilmente ci vorrà parecchio tempo».
E se il presidente dell’Ordine degli avvocati Rosario Infantino ha ricordato come «già il Consiglio nazionale forense ha contribuito a squarciare il “cono d’ombra” di cui parlava il presidente Gerardis», con l’organizzazione del cruciale incontro nazionale A Sud della Giustizia solo il 3 dicembre scorso, il procuratore generale presso la Corte d’appello Gerardo Dominijanni ha fatto presente, con una dichiarazione “rubata” e ovviamente non anticipata al diretto interessato – schivo fin nel midollo -, che «il presidente non lo dice, ma la presenza all’inaugurazione dell’Anno giudiziario qui a Reggio Calabria del ministro della Giustizia Marta Cartabia per la prima, storica volta è in realtà un riconoscimento allo straordinario lavoro svolto proprio da Luciano Gerardis».