REGGIO CALABRIA – Questa mattina, nel contesto delle 10 tappe calabresi di Giuseppe Conte nel giro di 48 ore appena…, l’ex Presidente del Consiglio dei ministri, insieme a vari big pentastellati – dalla deputata reggina Federica Dieni al sottosegretario al Mezzogiorno Dalila Nesci – e alla candidata del centrosinistra alla Presidenza della Giunta regionale calabrese Amalia Bruni ha abbracciato i supporter del Movimento Cinquestelle a piazza de Nava, nel cuore di Reggio Calabria, giusto davanti al MarRc (il Museo nazionale archeologico della Magna Grecia).
Ai cronisti, Conte ha sottolineato la valenza della tenuta del governo Draghi anche su un tema delicatissimo come il Green Pass, rimarcando come «proprio il mio Governo sulla pandemia “ci ha messo la faccia”, portando a casa risultati egregi, così come sul Pnrr» e di quanto sia fondamentale che «in tema di pandemia e vaccinazioni sia fondamentale, specie per le forze politiche di Governo, non avere più incertezze in futuro».
Respinto al mittente – a maggior ragione dopo le parole di Amalia Bruni nella sua recentissima iniziativa reggina in piazza Camagna – ogni addebito circa l’incandidabilità “etica” dell’assessore comunale ai Lavori pubbici Giovanni Muraca in relazione alla presunta violazione del Codice etico del Pd.
«Non mi risulta, la stessa dottoressa Bruni qui mi dice – ha scandito Conte – che ci sono due pareri legali ad attestare che le cose non stanno così».
E le infrastrutture? Specie rispetto ai miliardi di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza, va considerato forse prioritario il Ponte sullo Stretto?
O magari la Statale jonica “106” Reggio Calabria-Taranto, che in questi giorni lo vede al centro di virulenti attacchi?
«Non si può incardinare lo sviluppo su un punto solo, sarebbe sbagliato concentrarsi su un solo aspetto – argomenta l’ex premier –. Bisognerà tener conto delle infrastrutture che più mancano all’utenza, ma anche di tante altre cose, non ultima una Sanità finalmente all’altezza, l’istruzione, la transizione ecologica.
Ovvio che occorrerà “blindare” la spesa sotto il profilo legalitario – ha aggiunto l’ex inquilino di Palazzo Chigi -. Ma è altrettanto scontato che, di fronte a questa grande sfida, dovremo “correre” sui binari della spesa».
Un prologo “particolare” ha avuto luogo con Luigi Palamara “l’Arciere”: insieme al «giornalista di strada» Conte ha duettato, porgendogli personalmente il microfono all’inizio del suo breve speech reggino, un po’ perché simpatizzante di Cinquestelle ma soprattutto in quanto “dichiaratamente” percettore del Reddito di cittadinanza.
Rdc che, ha spiegato il cronista di Roccaforte del Greco, «mi consente di offrire gratuitamente un servizio alla cittadinanza». Quello che lo stesso Conte ha definito «una forma di servizio pubblico».
Naturalmente anche Amalia Bruni è brevemente intervenuta: e al termine ha avuto luogo una duplice “coda” all’insegna di divertimento e autoironia ma, evidentemente, anche dell’impegno politico-elettorale.
Prima con Conte che ha sollevato la mano della ricercatrice lametina a mo’ di campionessa di boxe al termine di un incontro vittorioso.
E poi, mentre la “calda” platea di Piazza De Nava gli tributava scroscianti applausi, tributando alla Bruni ampi sorrisi e scattandosi un selfie che inquadrasse anche i partecipanti.