di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico
MESSINA – Lo scontro sull’impianto di raccolta dell’umido che dovrebbe sorgere a Mili Marina, finanziato con quasi 28 milioni di euro, non sembra di facile risoluzione. I cittadini delle zone lamentano le criticità già vissute a causa del depuratore, tra odori molesti e “problemi di salute”, in un’area ricca di abitazioni, a ridosso del Palamili e di due scuole. Senza contare il possibile problema di viabilità, con i camion a dover transitare lungo la SS114 per qualche chilometro, dall’imbocco dell’autostrada a Tremestieri.
In Consiglio comunale pochi giorni fa è stato Mimmo Brancato a rappresentare le istanze dei cittadini, relativamente a quanto vissuto ad oggi senza l’impianto di rifiuti: “Quest’odore nell’area del depuratore è quotidiano. In estate sono obbligato a barricarmi in casa e così anche tanti altri concittadini di Mili, come i topi. Le mie figlie non possono invitare amici e amiche, è una brutta cosa vivere così. Siamo penalizzati e da padre mi sento sconfitto: cosa stiamo donando ai nostri figli, a livello di salute stiamo morendo. La gente si sta ammalando di allergie e malattie respiratorie. Qui una volta era l’Eden della zona sud, ora la vegetazione muore e pure noi”.
Cosa accadrebbe, secondo Brancato e i cittadini, con l’impianto? “Si andrebbe ad aggravare questa situazione. Ma ci preoccupa anche la viabilità. L’uscita è collegata soltanto dalla Strada statale 114, che sarebbe invasa giornalmente dai camion. Pensiamo anche a Itala, Scaletta, come faranno? Con Capo Alì che si blocca sempre, resterebbero intrappolati”. Ciò che chiedono è una “presa di coscienza: 28 milioni valgono la vita dei cittadini?” E rincara la dose un altro abitante, il chimico Felice Oteri: “Una legge del 1934 prevedeva che gli impianti fossero sistemati fuori, lontano dalle persone. Cosa fare? Sistemare le vasche del depuratore intanto”.
Si è fatta portatrice delle preoccupazione degli abitanti della zona la consigliera comunale Giulia Restuccia, di Basile sindaco: “I problemi nascono dalla sfiducia dei cittadini per il depuratore. Gli abitanti sono stanchi e stremati, tra la vivibilità e il deprezzamento delle case. E c’è il Palamili, frequentato da molti sportivi, ma ci sono anche scuole elementari e la materna”.