di Giuseppe Fontana, riprese di Silvia De Domenico
MESSINA – “Non ci possiamo permettere di tornare indietro. La gente deve capire che noi ci mettiamo impegno e anche per loro deve essere lo stesso. Faremo di tutto contro gli zozzoni, ma non è pensabile che ci sia chi crede che sia tutto permesso”. Il sindaco Federico Basile lancia l’allarme sul fenomeno di micro discariche che ancora oggi attanaglia la città di Messina. Il primo cittadino spiega i modi con cui vuole combattere una situazione nata dai “singoli”, da possibili accordi interforze all’utilizzo di telecamere.
Si tratta di un problema che Tempostretto da sempre affronta, con segnalazioni e servizi video.
“Dal 2019 abbiamo fatto un miracolo – spiega Basile -, la città lo ha fatto raggiungendo il 55 per cento di raccolta differenziata. La cittadinanza ha capito che serviva un cambiamento, per tutto il sistema. Lo abbiamo fatto, ora Messina non ha problemi emergenziali rispetto alla spazzatura. Sono stato a Catania e Palermo e non avete idea di cosa ho visto per le strade. Noi siamo una città virtuosa, ma è impensabile che comportamenti di singoli che si allargano a macchia d’olio sporchino questi comportamenti. Non può un singolo mettere in discussione questo sistema”.
Il sindaco mostra le immagini di mini discariche in tutta la città, dalla Zir a Tremonti: “Il messaggio è chiaro, aumenteremo ancora di più i controlli e stiamo lavorando per avviare un progetto congiunto anche con la polizia metropolitana. E ho parlato con la prefetta per aumentare ancora di più le forze. Ma non è pensabile che uno debba inseguire le persone. Dico solo un dato: 100mila euro di sanzioni stradali, 220mila di abbandono in strada. Siamo zozzoni. Molti cittadini se ne lamentano e hanno ragione, ma la polizia municipale non può concentrarsi interamente su questo aspetto. Questa è una grossa mancanza di rispetto”.
E ancora: “Al di là delle cifre, parliamo sempre intorno al milione di euro che va in Tari, sono anche risorse impiegate, uomini che vanno lì. Ritenevamo che fosse una situazione superata ma non è così, evidentemente il cittadino ha bisogno della frusta. Se volete il sindaco sceriffo lo so fare. Il problema è che la gente deve capire che la repressione non è per forza necessaria. Non è pensabile che appena molli la corda la gente ricomincia a buttare la spazzatura così. Questo punto serve a dare nuovo slancio a questa battaglia”.
“I numeri parlano di fenomeno che c’è sempre stato – aggiunge il direttore generale Salvo Puccio -Vogliamo dare una svolta, accordandoci anche con la polizia metropolitana. Il cittadino deve sapere che noi siamo e saremo lì, le telecamere non le troverà”.
“Guardate quanti mezzi bisogna impiegare ogni volta – prosegue la presidente di Messina Servizi, Maria Grazia Interdonato -, sono tutti mezzi e personale tolti ad altri servizi, pensiamo allo spazzamento. Noi dal 2018 a oggi non ci siamo mai fermati, sia con controlli e operatori sia con la comunicazione, come i progetti nelle scuole. Ma è assurdo che due o tre volte alla settimana ci debbano essere interventi simili”.
Nel 2022 si contano 367 multe, 78 mezzi, 46 aree e 7 immobili sequestrati, 2 arresti, 4 denunce contro ignoti, 113 contestazioni per errato conferimento nei carrellati, “Vanno aggiunte 141 denunce e altro – dice il comandante della Polizia municipale, Stefano Blasco -. Senza pensare che questa attività è fatta da appostamenti notturni, pedinamenti, per un singolo verbale si rischiano di perdere 4 o 5 giorni. È un’attività di polizia a tutti gli effetti. Le fototrappole sono una decina, 65 le telecamere. Ma queste vanno installate di nascosto, sempre di notte, ripeto: sono operazioni di polizia a tutti gli effetti”.
“Abbiamo fatto incontri per capire come avere aiuto nel controllo delle telecamere – chiude l’assessore Francesco Caminiti -. Far supportare dall’esterno il lavoro della municipale è un’opzione. E in più abbiamo chiesto aiuto a Prefettura e Questura”.