Mentre il no del governo nazionale sul Ponte dello Stretto riaccende gli animi e il dibattito c’è un altro tema fonte di scontro: la legge speciale per Messina, quella per il risanamento. La proposta che comporta la fine delle baraccopoli è ferma al palo ormai da mesi, nonostante le richieste presentate da Forza Italia per legittimarne l’urgenza.
L’allarme, ancora una volta, è della deputata Matilde Siracusano, promotrice della proposta di legge che è stata accorpata con il ddl di Navarra. Da quel giorno, nonostante i proclami di unità e rapidità, la legge è finita nei tempi biblici del Parlamento.
“Abbiamo chiesto più volte la procedura d’urgenza- spiega Matilde Siracusano- ma la maggioranza ha sempre detto no. Infine, dopo estenuanti trattative, la proposta di legge aveva inizia il suo iter parlamentare dalla Commissione Ambiente di Montecitorio. Prima della pausa estiva, su nostra iniziativa, erano state audite le prime personalità, adesso, a un mese dalla riapertura della Camera, Partito democratico e Movimento 5 Stelle hanno, di fatto, bloccato l’esame del provvedimento”.
Nell’ufficio di presidenza della Commissione gli esponenti Pd e 5Stelle hanno espresso la volontà di accantonare la proposta di legge, ritenendola non essenziale, a favore di altre iniziative legislative che stanno più a cuore alle forze politiche che sostengono il Conte bis.
“Forza Italia, al contrario, continua a ritenere assolutamente prioritaria l’approvazione di questa legge- prosegue Siracusano- Chiedo scusa, anche a nome dei colleghi di maggioranza, ai cittadini della mia città. Il Parlamento sta nascondendo il sole con un dito, sta scappando dalle sue responsabilità. A Messina 8mila cittadini, 2.500 nuclei familiari, si apprestano ad affrontare un ennesimo inverno negli 85 agglomerati di casette di fortuna nei quali risiedono da decine e decine di anni, con tetti in eternit, con fogne a cielo aperto e con i bambini che giocano in mezzo ai topi. Se tutto questo per alcuni non è importante che lo dicano in modo chiaro e trasparente, al Paese e soprattutto ai messinesi e ai siciliani. Basta con le ipocrisie”.