servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – “Noi vorremmo demolire una baraccopoli a settimana, ma non sempre ci riusciamo”. Così il sub commissario al Risanamento Marcello Scurria. Il lavoro che sta portando avanti la sua struttura è tanto. Ci sono le graduatorie, le assegnazioni, poi la pulizia delle baracche dai rifiuti, le demolizioni e lo smaltimento dell’amianto. Sono progetti complessi e per certi versi delicati. Pensiamo ad esempio al tempo che occorre per mostrare i nuovi alloggi alle famiglie che ne hanno diritto, ma poi ci sono due mesi di tempo per il trasloco e l’attivazione delle utenze. E purtroppo ci sono anche le famiglie che non vogliono lasciare la baracca in cui sono nati e cresciuti. Insomma una baraccopoli non si svuota schioccando le dita. Dentro quelle casette, anche fatiscenti, ci sono persone e non pacchi da spostare.
“2024 anno mirabilis”, così lo aveva definito il commissario a gennaio. Ma da allora è stata demolita solo la baraccopoli di Camaro Sottomontagna. “Gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo”, ribatte Scurria. E in effetti uno degli imprevisti è stato rappresentato dalla grande quantità di amianto trovata sui tetti e nel sottosuolo. Insomma togliere e smaltire le sostanze pericolose non solo è oneroso ma richiede anche delle procedure molto delicate e complesse. Poi c’è stata l’assegnazione degli alloggi a più di 100 famiglie con persone fragili al loro interno. In graduatoria sono quasi 200 e la fase in cui vengono assegnate le case non si è ancora conclusa. Non sempre si trova sul mercato la metratura prevista dalla legge. Oppure c’è da ristrutturare l’alloggio individuato e quindi il trasferimento non è immediato. In ogni baraccopoli c’erano nuclei da “salvare” prima di altri. Anche questo procedimento, il cosiddetto “corridoio sanitario”, ha richiesto più tempo e risorse del previsto. L’ufficio di Scurria si aspettava 50 richieste e ne sono arrivate 200.
Ma il risanamento continua e lo stesso Marcello Scurria conferma che nei prossimi mesi l’anno sarà davvero “mirabilis”. Intanto in queste ore si sta già lavorando allo svuotamento delle baracche di via Catanoso. Una delle baraccopoli più rischiose della città, in cui le persone abitavano letteralmente su un torrente. Dopo le operazioni di pulizia da parte degli operatori di Messina Servizi toccherà ancora una volta alla ditta Cericola di Daniele Picci intervenire con le ruspe per la demolizione. E chissà cosa verrà trovato anche qui.
Ma non solo demolizioni. Il risanamento è anche bonifica e riqualificazione. Ecco cosa accadrà a Fondo De Pasquale (Giostra) e Saccà (Maregrosso). Qui sono state trovate grosse quantità di sostanze inquinanti nel sottosuolo in cui poggiavano le baracche e allora prima di procedere con la costruzione delle nuove palazzine si dovrà bonificare il terreno.