Torna agli arresti domiciliari l’ex sindaco di Tortorici, Emanuele Galati Sardo. La misura cautelare è stata eseguita oggi dai finanzieri del nucleo di Polizia economico-finanziaria del Comando provinciale di Messina, in esecuzione di un’ordinanza del Tribunale del Riesame.
Negli sviluppi dell’operazione “Nebrodi” – che, nel gennaio 2020, disarticolò due importanti clan come i Bontempo-Scavo e i Batanesi e portò allo scioglimento del Comune di Tortorici il 18 dicembre successivo – la Corte di Cassazione ha infatti accolto un ricorso della Procura distrettuale peloritana.
Nel gennaio 2020, l’anno dopo esser diventato primo cittadino, lo stesso Galati Sardo era finito agli arresti in casa. Secondo gli investigatori, benché non affiliato ad alcun clan, quale responsabile di un centro d’assistenza agricola avrebbe supportato indebite richieste di contributi, agevolando l’illecito arricchimento di suoi complici.
Nel successivo interrogatorio di garanzia il provvedimento cautelare ai danni dell’ex sindaco di Tortorici fu però revocato, in quanto sarebbe cessato il rischio di reiterazione del reato. Ma la Procura impugnò la decisione fino alla Cassazione che, adesso, ha avallato la tesi dei magistrati messinesi.
I domiciliari sono stati dunque confermati e anzi rafforzati col divieto di comunicare con persone diverse da quelle conviventi o dalle quali l’indagato sia assistito. Questo anche per le dichiarazioni di due “pentiti”, Giuseppe “scarabocchio” Marino Gammazza e Carmelo “u muzzuni” Barbagiovanni, che nel frattempo hanno confermato la ritenuta vicinanza di Galati Sardo al clan dei Batanesi.