servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Il turismo naturalistico si fa strada in città. Sempre più vacanzieri, turisti o croceristi, chiedono itinerari specifici per visitare Messina in mountain bike o bici elettriche. La città dello Stretto poi si presta benissimo per visitare nella stessa giornata mare e monti.
In una mattinata soleggiata di settembre, infatti, un gruppo di turisti tedeschi dopo il raduno nel nuovo Infopoint di Largo Minutoli (fortemente voluto dall’assessore al Turismo Enzo Caruso) ha percorso la città in bici per raggiungere i Colli San Rizzo. Dopo l’assaggio della tipica pagnotta da Don Minico, le guide naturalistiche li hanno accompagnati a visitare il villaggio di Gesso e il Museo della musica e della cultura dei Peloritani, diretto da Mario Sarica. La pedalata si è poi conclusa con un bagno nelle acque dello Stretto, nella rinnovata spiaggia del Ringo (riqualificata poco prima dell’estate).
A far strada al gruppo di tedeschi in vacanza in città c’era la guida naturalistica di Mediterranea Bike Francesco D’Antoni. “Messina si presta perfettamente per il turismo naturalistico: nella stessa mattinata riusciamo a mostrare mare e monti semplicemente pedalando”, racconta la guida. “Una città come Messina se vuole affacciarsi ad un determinato tipo di turismo, e competere con città italiane o europee che già fanno questo da decenni, deve attrezzarsi con le piste ciclabili e disincentivare l’utilizzo dei mezzi privati”, spiega il tour operator Igor Fedele.
A Messina c’è ancora molto da fare per raggiungere questo cambio culturale. La fine della passeggiata in bici, infatti, si è conclusa con i turisti che facevano lo slalom fra le auto parcheggiate in doppia fila sul viale della Libertà e quelle che occupavano la corsia preferenziale in via Garibaldi (sempre preda del parcheggio selvaggio). Dopo una giornata ad ammirare tanta bellezza purtroppo l’ultimo ricordo lasciato ai turisti è quello di una città poco civile.