Ore 18. Ultimo caffè. Da ieri è quello l’orario in cui in virtù dell’ultimo Dpcm bar e ristoranti devono abbassare le saracinesche. “Combattere il virus in questa maniera non serve, le chiusure indiscriminate sono un colpo mortale al tessuto economico dei nostri territori”, affermano in una nota i sindaci siciliani della Lega Matteo Francilia (Furci Siculo), Francesco Di Giorgio (Chiusa Sclafani), Anastasio Carrà (Motta Sant’Anastasia) e Salvatore Gallo (Palazzolo Acreide).
“L’ultimo Dpcm – continuano i sindaci del Carroccio – penalizza inutilmente i ristoratori e tutte le attività che si sono adeguate con costi alla disciplina anticovid stabilita dal governo. Chiediamo al governo nazionale un cambio di passo puntando su misure specifiche che tengano conto del contagio nei territori ma anche risorse che permettano agli enti locali di far rispettare Dpcm e ordinanze locali”.
Nella loro nota i sindaci siciliani della Lega si dicono anche pronti ad aderire all’impugnativa del Dpcm del governo paventata dal leader della Lega Matteo Salvini, iniziativa che intendono aprire a tutti i primi cittadini indipendentemente dal colore politico. Il documento chiede anche di affidare al governatore della Sicilia la gestione e l’applicazione di eventuali interventi di contenimento dell’epidemia: “Reputiamo un intervento normativo di carattere regionale maggiormente adeguato all’attuale situazione – concludono i sindaci – come ha già dimostrato l’ultima ordinanza del presidente Musumeci che teneva conto delle peculiari situazioni territoriali e puntava a non colpire le attività economiche dell’isola”.