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Una “nuova” Via Cicerone: pavimento, luci, telecamere e piante tipiche VIDEO

di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico

MESSINA – Via Cicerone si rifà il look. Da fatiscente viuzza buia e priva di asfalto, si è trasformata a ridosso di Natale in una strada percorribile a piedi senza il timore di cadere e farsi male o inciampare in escrementi di animali. Adesso la pavimentazione è stata sistemata, sfruttando parte di quella tolta dalla vecchia via Don Blasco, e sono state sistemate aiuole con piante tipiche, grazie alla sinergia con l’orto botanico.

Mondello: “Tre strade lasciate prima al degrado”

“L’impegno era già partito un anno fa con il sindaco De Luca – racconta il vicesindaco Salvatore Mondello – che vedeva una situazione quantomeno strana. Non si comprendeva di chi fosse la titolarità dell’area, ma assodato l’uso pubblico abbiamo proceduto a fare un progetto di riqualificazione nell’area del centro storico. Che riguarda via Cicerone, ma anche via Malvagna e Via Peculio Frumentario. Sono tre strade che erano state lasciate al degrado, così abbiamo provveduto, dopo la progettazione, a trovare i fondi. Questa è stata completata, si sta lavorando in via Malvagna e a seguire sarà fatta la terza. L’importo complessivo dei tre lavori è di 390mila euro a base d’asta”.

Basile: “Non solo strada di passaggio”

I lavori prevedevano “la realizzazione dell’impianto di acque bianche, l’illuminazione, la pavimentazione. Rischio di vandalizzazione? Abbiamo fatto predisporre le telecamere proprio per questo motivo. La strada sarà visionata 24 ore su 24 quindi saremo pronti a trovare eventuali malintenzionati”. Soddisfatto anche Federico Basile, soprattutto per com’è stata sistemata la via, con le aiuole “che danno la possibilità, oltre che di passarci a fianco, di conoscere qualcosa che non conoscevamo. Lo spirito è rendere la strada fruibile a 360 gradi”.

Alessandro Crisafulli: “Proponiamo specie del territorio”

“Questa iniziativa è stata creata per questo – spiega Alessandro Crisafulli dell’Orto botanico Pietro Castelli – per proporre la conoscenza di specie del nostro territorio, poco conosciute e apprezzate. Si tratta di piante che si adattano al clima mediterraneo e che non hanno bisogno di particolari cure. Rispettano l’agenda 20-30 di sostenibilità e vengono usate le risorse giuste. Queste specie meriterebbero di essere maggiormente usate nei nostri giardini: sono essenze della macchina mediterranea come le ginestre, il mirto, il cisto, e altre. Abbiamo anche messo specie di particolare pregio, rare ed endemiche, che impreziosiscono la nostra flora: come il fiordaliso delle Isole Eolie o il garofano delle rupi. Diventa, questo, un balcone in cui conoscere e apprezzare la nostra flora”.