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Via Don Blasco. Rizzo e Mondello: “Fine lavori entro il 2023”

di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico

MESSINA – Con l’inaugurazione di oggi, da viale Gazzi a via Salandra si potrà utilizzare la prima metà “completa” di via Don Blasco. Un passo importante arrivato dopo mesi di attesa, lavori e altre inaugurazioni, che risalgono a due anni fa e poi ai primi mesi dell’anno ormai agli sgoccioli. Adesso Messina inizia a vedere la fine di questa lunga corsa alla realizzazione di un progetto in cantiere da decenni e mai realizzato. Restano da sciogliere tre nodi: la bonifica dell’area ex Rifotras, che permetterà di arrivare da viale Europa a via Salandra; il ponte Rfi di via Santa Cecilia; e il cavalcavia alla “foce” della Tommaso Cannizzaro, che dovrà essere demolito e ricostruito.

Mondello: “Fatto in 4 anni l’impensabile”

Ed è qui che si arriva al nocciolo della questione: quanto ci vorrà? A rispondere sono stati in mattinata il vice sindaco e assessore alle opere pubbliche e alla mobilità, Salvatore Mondello, e il progettista e direttore dei lavori, l’ingegnere Antonio Rizzo. “Nello spazio di 4 anni abbiamo realizzato ciò che sembrava impensabile – ha dichiarato Mondello – e abbiamo superato una marea di problematiche, al di là di sterili polemiche che vedo su media e social media. Il progetto era fermo con le quattro frecce per motivi amministrativi risolti dalle giunte De Luca e Basile. Per il fine lavori bisogna valutare due situazioni: il viadottino, la parte finale, legata a una variante in via di definizione alla Regione e posso dirvi che in cinque o sei mesi sarà tutto nuovo. L’altra è la via Santa Cecilia, i lavori dipendono da Rfi che procede a consolidare le pile del viadotto. Bisogna attendere i loro tempi, ma stanno lavorando e il ritardo rispetto al cronoprogramma è leggero. La tempistica potrà allinearsi all’altro tratto”.

Rizzo: “Fine entro 2023”

“Oggi è una giornata particolare perché questo è un nodo particolare – spiega Rizzo – perché ha tre tipi di interferenze: le ferrovie, con la galleria dei peloritani che si trova qui sotto; i binari del tram, con cui bisognava raccordarsi per le rampe; e poi l’attraversamento gommato, con sistemi di videocontrollo che consente il passaggio ai mezzi autorizzati”. E poi il nodo Rifotras. Rizzo spiega: “A breve il Comune consegnerà i lavori a un’impresa già individuata e si potrà riqualificare tutta la zona, con l’eliminazione dei rottami e tutte le sostanze presenti. L’area sarà bonificata. I tempi? Prevediamo dicembre 2023”.

L’importanza di via Don Blasco

Soddisfatto Mondello: “Si tratta di un tratto importante, con più significati. In chiave mobilità diventa un’eccellente alternativa alla via La Farina. Il nastro stradale è poi sempre occasione per riqualificare e rigenerare e sta succedendo anche qui col piano generale. Ma mi riferisco anche all’ex Macello, per cui abbiamo un progetto di 19 milioni. E aggiungerei un aspetto non meno significativo, quello dell’approccio al mare: la riappropriazione di un mare fin qui negato alla città”.