servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – L’episodio tristissimo di un anno fa ha fatto uscire la polvere da sotto il tappeto, ma da queste strettoie chissà quante bare non mai sono potute entrare o uscire negli anni. Siamo tornati a Giostra, nella baraccopoli di via Cuore di Gesù e 3B, da dove è difficile andarsene anche da morti. Le vie e i vicoli che separano le baracche sono talmente strette da consentire il passaggio ad una persona per volta.
Ecco le baracche costruite sul greto del torrente Tara. “Mi ricorda la baraccopoli di via Catanoso”, commenta il sub commissario al Risanamento Marcello Scurria. E in effetti la situazione di pericolo è la stessa: le casette poggiano letteralmente dove un tempo scorreva l’acqua del torrente. Una scaletta precaria collega questa grande distesa di baracche alla vicina via Palermo. Ma qui al pericolo si aggiunge il degrado. Fra la natura selvaggia si nascondono, ma non troppo, montagne di rifiuto. C’è di tutto. Anche ingombranti e elettrodomestici.
“Questa situazione si ripresenta puntualmente. Si pulisce e poche ore dopo è di nuovo così”, spiega Scurria. La condizione invivibile era stata denunciata anche da un nostro servizio e dalle segnalazioni di alcuni residenti di via Palermo che si affacciano su una vera e propria discarica. Che oltre a rendere l’aria irrespirabile, attira insetti e topi e rappresenta un pericolo perché ostruisce il torrente. “Ma c’è la siccità e quindi per adesso ovviamente non scorre acqua”, ironizza Scurria.
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