Cronaca

Vivere con la fogna in casa: “Finita l’emergenza abitativa è iniziata quella sanitaria” VIDEO

servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – Nel 2020 avevamo raccontato la gioia di una famiglia che dopo anni di emergenza abitativa iniziava una nuova vita. Prima l’occupazione dell’ex caserma San Leone, poi gli anni vissuti nelle aule dell’ex scuola Foscolo (insieme ad altre 12 famiglie). L’incubo dell’emergenza abitativa sembrava ormai solo un brutto ricordo.

Quattro anni fa, infatti, il dipartimento Politiche della casa assegnò alla famiglia Tidona un alloggio comunale sul viale Annunziata. Una casa tutta loro, le cameretta per i quattro figli, un terrazzino in cui farli giocare. Pochi mesi dopo, però, sono iniziati i primi problemi. Il signor Giuseppe Tidona ha intrapreso così una nuova battaglia burocratica per risolvere i suoi problemi con lo scarico fognario. “Usciti dall’emergenza abitativa ci siamo ritrovati in quella sanitaria”, racconta.

La nostra vita con le finestre chiuse

Le mattonelle da lui stesso posizionate nella piccola veranda cominciano a saltare perché dalla botola fuoriesce acqua ogni volta che si tira lo sciacquone del bagno. Oltre al disagio degli allagamenti e di non poter utilizzare lo spazio esterno c’è quello della puzza con cui la famiglia convive da circa due anni. Proprio sopra il pozzetto, poi, c’è la finestra della cameretta di una delle figlie. “Non possiamo più aprire gli infissi, l’odore è insopportabile”, racconta il signor Tidona.

C’è un contenzioso in corso

Ci porta poi a vedere le condizioni del pozzo nero che c’è all’esterno dell’abitazione. “Da qui in estate insetti, blatte e topi a volontà”, aggiunge. “Il problema è stato segnalato sia al Comune di Messina che all’Amam, ci sono stati dei sopralluoghi ma la situazione non è cambiata”, spiega Tidona. Adesso la famiglia si è rivolta a un avvocato e c’è un contenzioso in corso fra le parti.