MESSINA – “La sclerosi multipla è la mia migliore amica. Siamo in due e condividiamo lo stesso corpo. Ci sono giorni in cui vince lei, altri in cui vinco io. Ma non mi arrendo mai”. Così Alessia Rundo, infermiera di 32 anni, descrive la convivenza con una malattia che le ha cambiato la vita nel 2016, durante l’ultimo anno di università. “Non è semplice ma è inutile piangersi addosso. Ogni giorno è prezioso e va vissuto al massimo”, sottolinea con il sorriso che non manca mai sul suo volto.
A soli 24 anni ha dovuto affrontare una diagnosi inaspettata, scoperta per caso a seguito di un incidente in auto. Racconta: “All’inizio i sintomi erano invisibili quali problemi alla vista, l’occhio che trema, lampi di luce improvvisi, visione sfocata. Poi sono arrivati episodi più evidenti, come una parestesia al lato sinistro del corpo. Quando ho ricevuto la diagnosi, ho subito pensato ai miei genitori. Vederli stare male è stato per me più doloroso della malattia stessa”.
Prosegue. “Molte persone mi sottovalutano perché non vedono la malattia. Quando dico ai miei pazienti di avere la sclerosi multipla, rimangono increduli. Ma io non mi lascio abbattere, il mio lavoro è anche un modo per dare forza agli altri. Molto spesso qualche paziente mi dice: ma tu ne sai, che problemi hai? Sei così bella, hai una vita davanti. Ovviamente non mi metto a raccontare la storia al paziente. Però spesso si giudica il libro dalla copertina senza vedere la storia che c’è dentro. Mi sono spesso ritrovata a essere criticata, sottovalutata. Non tutti pensano che una persona possa stare male dentro. Ci sono giorni in cui non riesco nemmeno ad alzarmi dal letto, giorni in cui sono praticamente quasi un vegetale. Grazie a Dio c’è mio marito, la mia famiglia, l’amore di mio figlio, questo mi basta per andare avanti. Credo che dobbiamo pensare di più, prima di giudicare una persona. Io ho la sclerosi multipla ma l’altra persona che abbiamo davanti non sappiamo che patologia ha, che malattia ha, cos’ha vissuto. Dobbiamo cercare di essere più altruisti e più buoni”.
Alessia ha trasformato la sua malattia in un’opportunità per valorizzare ogni sua giornata, cercando di strappare un sorriso anche a chi sta vivendo momenti difficili: “Oggi è prezioso. Vivo ogni momento come se fosse l’ultimo, apprezzando le piccole cose che di solito passano inosservate. Ogni tanto, sui social, pubblico qualche storia in cui parlo della sclerosi multipla. Molte persone, che magari hanno ricevuto anche loro questa diagnosi, mi contattano. Io cerco di trasmettere forza, di dare loro supporto, cercando di farli sorridere. Cerco di dare loro speranza e di fare capire che devono essere grati alla vita. Abbiamo la ricerca, l’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) è sempre attiva e miglioriamo ogni giorno. Io credo e spero in un futuro migliore”, sottolinea.
Lo sport è un altro pilastro della sua vita. Racconta: “Io sono sempre stata una sportiva. Da piccola praticavo nuoto a livello agonistico. Poi ho praticato canottaggio, pallavolo, ho fatto di tutto. Ho sempre amato lo sport. Nel 2023, quindi dopo aver scoperto di avere la sclerosi multipla, essendo al corrente della mia dedizione allo sport, mi hanno contattata per partecipare al campionato italiano di calcio balilla. Io ho accettato subito. Sin da piccola il calcio balilla era una passione, non lo praticavo come sport e, dato che ci giocavo molto spesso, è stato come un tornare bambina. Quindi mi sono allenata un po’, ho partecipato al campionato e ho vinto sia la coppa che il campionato italiano nel 2023”.