Notte Tzigana. L’incanto della tradizione

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giovanni francio

Notte Tzigana. L’incanto della tradizione

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domenica 06 Agosto 2017 - 08:17

Lo straordinario violino di Antal Szalai strega il pubblico messinese nell'ultima notte musicale estiva organizzata dall'Accademia Filarmonica

Mercoledì si è conclusa l’appendice estiva della stagione musicale dell’Accademia Filarmonica, con l’esibizione dell' Orchestra Tzigana di Budapest, che ha eseguito musiche della tradizione ungherese, alcune accompagnate dal corpo di ballo Zigana Clan, per le coreografie di Maria Cristina Tisato e Simona La Causa. All’ottima performance dei musicisti e delle sei danzatrici, assai apprezzata dal numerosissimo pubblico (tutto esaurito), per assistere al concerto, purtroppo non è corrisposta una location degna dell’evento. Il Giardino Corallo, spazio scelto per l'esibizione, è apparso in condizioni fatiscenti, con un’orribile impalcatura di ferro proprio dove musicisti e danzatrici erano destinati ad esibirsi.

Inoltre una pessima gestione organizzativa della manifestazione (responsabilità non attribuibile all’associazione musicale, come precisato dal presidente della stessa, il dott. Minasi, il quale si è comunque scusato per l’accaduto) ha fatto sì che un centinaio di persone siano rimaste prive di posti a sedere, e la maggior parte delle quali ha pertanto rinunciato ad assistere al concerto. Più volte in questo spazio ho sottolineato con rammarico la scarsa presenza di pubblico ai concerti, ma quando questo accorre numeroso, e non gli si garantisce neanche il posto a sedere, come possiamo ancora lamentarci? La piccola orchestra, diretta dal Maestro Antal Szalai, probabilmente il miglior violinista gitano del mondo, ha dato vita tuttavia ha un concerto indimenticabile, sfoggiando tutto il virtuosismo proprio di questo genere musicale, fatto di accelerazioni e crescendo, ripetuti glissando dei violini e difficilissimi assolo dei solisti (violino, cimbalum, flauto, violoncello), ma anche momenti sdi intenso e nostalgico lirismo. Come di consueto, l’Orchestra Tzigana di Budapest non ha rispettato pedissequamente il programma di sala, sia nell’ordine dei brani, sia perché alcuni di essi (come la Rapsodia Ungherese n. 2 di Liszt) non sono stati eseguiti, mentre ne sono stati eseguiti altri non in programma. Ciò fa parte dello spirito un po’ zingaro, improvvisatore, che contraddistingue questi straordinari musicisti. Uno dei momenti topici del concerto, per lo più entusiasmante e travolgente, è stato l’esecuzione della “Danza ungherese n. 5” di Johannes Brahms, famosissima, e danzata da sei bravissime ballerine con passi e movenze tipicamente gitane. Il grande musicista amburghese fu sempre sensibile alla musica folkloristica magiara, il cui spirito traspare in molte delle sue composizioni, e alla quale dedicò ben 21 Danze ungheresi, originariamente composte per pianoforte a quattro mani, ma comunemente eseguite per orchestra su trascrizioni spesso dello stesso Brahms. Fra gli altri momenti entusiasmanti del concerto ricordiamo “Oči čёrnye”, la famosa canzone russa universalmente amata dal pubblico; “Tzardas” di Vittorio Monti, brano straconosciuto e trascinante nel suo vertiginoso accelerando finale, probabilmente il brano tzigano più conosciuto, scritto però da un napoletano. Oltre al grandissimo Antal Szalai, assolutamente degna di nota l’esibizione del cimbalom solista. Questo strumento a corde suonate con due bacchette, tipicamente ungherese (infatti è anche detto salterio ungherese) è stato protagonista memorabile della serata, prima con “Circus polka” – brano fortemente ritmato e virtuosistico, la cui ultima parte è stata suonata dal solista con gli occhi bendati – infine con la celeberrima danza popolare greca “Sirtaki”, creata per il film Zorba il greco da Mikīs Theodōrakīs, e detta anche “Danza di Zorba”, una danza molto ritmata, scandita dal battito delle mani del pubblico molto divertito.

Nonostante gli inconvenienti organizzativi, è stata una notte magica, complice anche la luna quasi piena e una piacevole brezza – mentre l’afa tuttora attanaglia gran parte del paese – che ha reso ancor più gradevole lo spettacolo, conclusione estiva di una stagione musicale di ottimo livello artistico. Appuntamento ora a domenica 15 ottobre con il concerto di inaugurazione della stagione concertistica 2017/2018 con un giovane talento, il pianista italiano Alexander Gadjiev.

Giovanni Franciò

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