Il Natale in Galleria Vittorio Emanuele, illuminato solo dai sorrisi dei bambini

Il Natale in Galleria Vittorio Emanuele, illuminato solo dai sorrisi dei bambini

Rosaria Brancato

Il Natale in Galleria Vittorio Emanuele, illuminato solo dai sorrisi dei bambini

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martedì 23 Dicembre 2014 - 07:07

A illuminare la Galleria Vittorio Emanuele, domenica pomeriggio, ormai abbandonata e dimenticata dall'amministrazione comunale, sono stati i sorrisi dei bambini che hanno festeggiato tra palloncini, origami, laboratori di cucina e di fumetto. Spazio poi all'arte con le esposizioni dei pittori, quelle degli architetti eco design ed alla poesia.

Il buio della Galleria Vittorio Emanuele alle 17, lo squallore, lo stato di abbandono, non hanno fermato il Natale dei bambini. Ed improvvisamente, nonostante tutto, nonostante sembrasse notte e non s’intravedessero neanche i colori, nonostante i cattivi odori, alle 17, la Galleria si è illuminata dei sorrisi dei bambini e delle famiglie.

Probabilmente, se la Galleria si fosse chiamata dei Mille e non Vittorio Emanuele avrebbe goduto di ben altra attenzione da parte dell’amministrazione e potremmo raccontare una storia diversa. Ma grazie al cuore dei messinesi la Galleria è stata illuminata dalla solidarietà ed è stato Natale lo stesso, anche senza l’illuminazione pubblica, anche senza il servizio di pulizia dell’Ato, anche senza un briciolo di attenzione verso quello che era nato per essere il salotto buono ed è diventato, quasi un secolo dopo, lo sgabuzzino delle scope.

Grazie all’associazione Stai con noi e ai consiglieri comunali Daniele Zuccarello e Donatella Sindoni il Natale in Galleria c’è stato e grazie alla generosità dei messinesi sono stati raccolti centinaia di piccoli regali per i bambini, che sono tutti uguali, indipendentemente dal conto in banca del papà o dal suo lavoro. Due gli alberi a disposizione, in linea con la moda dell’anno…., uno donato dalla Confcommercio ed uno dall’associazione Stai con noi (Cristina e Fabio Puglisi e Marco Bellantone) e fatto tutto di palloncini colorati. Babbo Natale ha distribuito i regali a bambini visibilmente emozionati che hanno poi avuto solo l’imbarazzo della scelta: il laboratorio di cucina con Francesco Castellano e Martina Mulè del Tagliere che hanno insegnato ai piccoli come fare i biscotti, o il laboratorio di fumetti con Lilly Briguglio, Roberta Marchetta, Giovanni Spadaro, Alessandro Cama, o quello di origami grazie alla disponibilità di Andrea Soffli o infine chi voleva ha potuto semplicemente divertirsi con i gonfiabili di Vulkania. Sempre per i più piccoli centinaia di peluche e decine di numeri di Topolino regalati dalla Cassaforte del vecchio papero. Per tutto il pomeriggio a dare colore, calore e luce ad una Galleria solitamente teatro di scorribande notturne, tetto per barboni, rifugio per tossicodipendenti, sono state le famiglie, quelle che a Messina vogliono un posto per “fare comunità” per stare insieme anche con poco, anche con niente, quelle che hanno bisogno di spazi e di momenti d’incontro. Non c’era sfarzo perché è bastata la solidarietà, è bastato mettere le mani nella pastafrolla ed impastare come facevano le nonne o disegnare con le matite colorate o provare a fare un origami guardando incantati chi lo sa fare, per essere felici. E anche per i genitori è stato un Natale “diverso”, senza video game ma insieme ai propri figli.

La seconda parte del Natale in Galleria è stata dedicata all’arte, con le esposizioni dei pittori, le poesie e le esposizioni di eco design. Sin dalle 18, nonostante il buio imperante gli artisti sono riusciti ad esporre tele e icone e oggetti artistici di vario genere. In Galleria presenti per l’iniziativa Ela Carnabuci, Gilda Cintioli, Domenico Finanze, Francesca Favazzi, Daniela Mauro, Donatella Mozer, Angela Occhipinti, Agata Perricone, le icone di Anna Maria Celi e Paolo Lanza. Ed ancora gli artisti Angela Scarfì, Mec Zodda, Valeria Rigano, Angela Alibrandi e Tanino Bruschetta.

Tra una chiacchierata ed un’altra con gli artisti, che hanno illustrato le loro opere e le tecniche adottate, c’è stato spazio anche per la poesia grazie ad una straordinaria Maria Costa e ad un brillante Nunzio Di Bella.

Ad illuminare la Galleria hanno pensato, con la loro creatività, le idee innovative e geniali gli architetti eco design e i giovanissimi che dal riciclo di rifiuti elettronici realizzano piccoli e grandi “gioielli”. Giovanissimi e uniti tutti dalla certezza che si può ancora scommettere su Messina, ed anche sulla possibilità che un giorno siti come la Galleria tornino a “brillare”, hanno contribuito a rendere vivo e solare un luogo altrimenti spettrale: Amelia Lamberto, Archigiani, Creab, Chairs &Words, Coevo design, G&G architecture, Pierlidia Design, Revision Design, Ora design. Oggetti d’arredo realizzati nei modi più moderni e creativi pensando al rispetto per l’ambiente. E ancora i gioielli e gli oggetti con i rifiuti elettronici di Trash art di Emanuele Fichera e Salvatore Roberto.

Nel pomeriggio anche un gruppo di turisti sbarcati al molo ha fatto capolino nella Galleria, segnale questo che se ci fossero “segni di vita” fa capire che potrebbe diventare meta da inserire in itinerari artistici.

Un luogo dove lasciare emozioni, come suggerisce l’applicazione (gratuita) ewall che porta la firma di un gruppo di giovanissimi messinesi che hanno lanciato la sfida imprenditoriale ai colossi del settore. Ewall è un “muro ideale” dove lasciare un pensiero, un’emozione, una frase, che resteranno legati a quel luogo per sempre, attraverso l’app. Ewall da un lato ci ricorda che esiste un mondo reale, fatto di cuore che batte, oltre a quello virtuale, dall’altro fa sì che a nessuno venga mai più in mente d’imbrattare i luoghi storici ed artistici. Se vuoi lasciare un segno del tuo passaggio, invece che rovinare le pareti con la firma “Adolfo è stato qui” (o peggio: Kui) puoi scriverlo idealmente su ewall e chi passerà in futuro troverà la tua firma. Attualmente, al di là di centinaia di graffiti che deturpano ogni angolo della Galleria, le uniche firme lasciate sono quelle della disattenzione, dell’incuria, dell’indifferenza o peggio, della rassegnazione alla legge del più forte.

Le foto che alleghiamo non sono illuminate perché abbiamo voluto farvi vedere in che stato è ridotto il “salotto buono” dei nostri bisnonni, grazie al timore che a Palazzo Zanca si ha nel voler coraggiosamente dire: la Galleria Vittorio Emanuele appartiene alla città e sono i messinesi che con i caffè letterari, le mostre, i dibattiti, hanno diritto di goderne.

Stai con noi comunque ci riprova: prossimo appuntamento venerdì 26 dicembre alle 18 con il Concerto di Santo Stefano. Sarà ancora buia, sporca, abbandonata, ma basteranno le note che si leveranno alte a far dimenticare tutti gli errori e le responsabilità di chi non ha voluto cambiare niente.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. rivalutazione della Galleria Vittorio Emanuele III?
    No, grazie. Non ho bisogno di questi obbrobri
    un consiglio: radetela al suolo!
    Questa mostruosità è stata costruita su luoghi di memoria storica per Messina per cancellare le tracce e sostituirle con scimmiotamenti torinesi
    La chiesa san Gioacchino con all’interno il Bambinello piangente occupava parte dell’area su cui fu costruita la Galleria.

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  2. rivalutazione della Galleria Vittorio Emanuele III?
    No, grazie. Non ho bisogno di questi obbrobri
    un consiglio: radetela al suolo!
    Questa mostruosità è stata costruita su luoghi di memoria storica per Messina per cancellare le tracce e sostituirle con scimmiotamenti torinesi
    La chiesa san Gioacchino con all’interno il Bambinello piangente occupava parte dell’area su cui fu costruita la Galleria.

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