Credito d'imposta sino al 90% per chi fa pubblicità sui giornali on line

Credito d’imposta sino al 90% per chi fa pubblicità sui giornali on line

Credito d’imposta sino al 90% per chi fa pubblicità sui giornali on line

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lunedì 23 Ottobre 2017 - 07:30

Per quest'anno l'agevolazione è valida per investimenti pubblicitari effettuati a partire dal 24 giugno il cui valore superi almeno dell'1% gli investimenti effettuati sui quotidiani online nello stesso periodo del 2016.

Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che inserisce a pieno titolo le testate online nel provvedimento a sostegno dell'editoria che riconosce un credito d'imposta d’imposta del 75% per le imprese e i lavoratori autonomi che investono in campagne pubblicitarie su quotidiani e periodici, emittenti TV e radio locali. Agevolazione che arriva al 90% se a investire sono piccole e medie imprese, microimprese e start-up innovative. La misura riguarda gli investimenti pubblicitari effettuati a partire dal 24 giugno di quest'anno il cui valore superi almeno dell'1% gli analoghi investimenti effettuati sempre sugli stessi mezzi d'informazione nello stesso periodo del 2016. Grazie all’intervento del Ministro Lotti, il decreto approvato inserisce a pieno titolo le testate online.

La platea di aziende che possono usufruire del credito d'imposta del 90% è piuttosto vasta ove si consideri che ai sensi del regolamento (UE) n. 651/2014 e del decreto del Ministro delle Attività produttive 18 aprile 2005, sono considerate:

microimprese le imprese che hanno meno di 10 occupati e un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro;
piccole imprese le imprese che hanno meno di 50 occupati e un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro;
medie imprese le imprese che hanno meno di 250 dipendenti e un fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro o un bilancio inferiore a 43 milioni di euro.

Nelle scorse settimane c’erano state diverse proteste e prese di posizione contro le prime decisioni che avrebbe escluso le testate digitali dal provvedimento. Queste dovranno comunque essere in linea con quanto richiesto dalla nuova legge sull’editoria che prevede una serie di adempimenti tra cui la registrazione in Tribunale e al Roc.

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