Il soffio del "Ghibli" arroventa il messinese, picchi fino a +40°C

Il soffio del “Ghibli” arroventa il messinese, picchi fino a +40°C

Daniele Ingemi

Il soffio del “Ghibli” arroventa il messinese, picchi fino a +40°C

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mercoledì 28 Giugno 2017 - 09:22

Il torrido vento dei deserti algerini e tunisini raggiunge pure lo Stretto di Messina facendo impennare i termometri su valori che localmente toccheranno i +40°C

Secondo la maggior parte dei messinesi ogni ondata di calore viene accompagnata dai venti di scirocco. In realtà non è sempre così. Anzi, nella maggior parte dei casi in cui a Messina si sono superati i fatidici +40°C all’ombra, la ventilazione spirava da NE al suolo, mentre poco più su delle vette dei Peloritani scorreva un torrido flusso sahariano, da S-SO o SO, caratterizzato da tassi dell’umidità relativa sotto la soglia del 20-15 %. Come una sorta di “fohn” sospeso in quota sopra la città. Questo è quanto avverrà nei prossimi giorni in riva allo Stretto di Messina. Difatti l’ondata di calore che sta interessando il nostro territorio non è causata dallo scirocco, ma bensì dal suo cugino, meglio conosciuto nei paesi nord-africani con il termine di “Ghibli”, il vento torrido del deserto proveniente da Sud-ovest. Infatti la lingua di aria rovente che sale dai deserti di Algeria e Tunisia viene convogliata da un flusso di aria davvero “torrido” sud-occidentale, che dal cuore dell’Algeria si espande fino alla Grecia e ai Balcani, passando sopra i cieli della Sicilia orientale, con isoterme che raggiungono picchi di oltre +26°C a circa 1500 metri di altezza. Una parte di questo flusso d’aria molto calda da SO sbattendo contro la vetta dell’Etna tende a ridiscendere verso l’area peloritana, la costa ionica e lo Stretto di Messina, riscaldandosi sensibilmente (per “compressione adiabatica”) di circa +1°C ogni 100 metri.

Questo perché l’aria venendo schiacciata verso il basso tende a comprimersi, scaldandosi ulteriormente e deumidificandosi. Ciò permettere a diverse località, anche lungo il litorale ionico messinese e su alcune aree della città, di poter toccare valori di oltre i +37°C +38°C, con possibili picchi di ben +39°C +40°C all’ombra. Anche in presenza nei bassi strati di una ventilazione debole da NE. In modo particolare domani, giovedì 29 giugno, mentre venerdì 30 giugno picchi sui +40°C, se non localmente superiori, si potranno raggiungere anche lungo la fascia tirrenica messinese, specie fra il barcellonese e la zona di Villafranca Tirrena, per l’attivazione di una temporanea ventilazione da Sud e S-SE di caduta dai rilievi peloritani.

Il caldo molto intenso di questi giorni, purtroppo, aumenterà sensibilmente il rischio di incendi, anche di grosse dimensioni, visto la presenza dell’aria molto calda e della vegetazione ormai secca, dopo settimane di siccità e mancate precipitazioni. Ma il caldo accrescerà anche i disagi fisici, soprattutto fra gli anziani, ma anche nei soggetti affetti da patologie respiratorie. Pertanto in simili condizioni atmosferiche si sconsiglia di uscire nelle ore centrali del giorno, visto i rischi elevati di colpi di calore. L’unica buona notizia riguarda il fatto che dalla serata di sabato la massa d’aria calda verrà scacciata via dall’irrompere di più freschi venti di ponente e maestrale che oltre a fare abbassare le temperature provocheranno anche condizioni di spiccata instabilità. Tanto che domenica 2 luglio il passaggio di un fronte freddo potrebbe portare anche qualche bel rovescio di pioggia, se non addirittura qualche fenomeno temporalesco (ancora da valutare) tra l’area eoliana e parte delle località del messinese tirrenico. Quantomeno da domenica si tornerà a respirare aria più fresca e pulita.

Daniele Ingemi

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