La Porcura di Palermo ha avviato un'inchiesta sul Circuito del Mito, la rassegna di eventi e spettacoli organizzata dall'assessorato regionale al Turismo guidato dal messinese Daniele Tranchida. Nel fascicolo dell'indagine circa 400 manifestazioni organizzate in tre anni e finanziate con i fondi dell'Unione Europea per 8 milioni di euro l'anno. Nel 2012 il cartellone è stato sospeso per il Patto di stabilità
L’ultimo a chiedere chiarezza, in ordine di tempo, era stato il deputato Alberto Campagna, Udc : “Ma se il Circuito del Mito è fermo per mancanza di soldi- scriveva- perché continuano ad essere organizzati eventi,ad esempio una mostra a Messina, città dell’assessore regionale Daniele Tranchida?”
Adesso ad accendere i riflettori è stata la Procura di Palermo che ha aperto un'inchiesta sulla rassegna di spettacoli e manifestazioni culturali organizzata dall’assessorato regionale al Turismo. Nel fascicolo circa 400 eventi dal 2010 ad oggi ed un finanziamento dell’Unione Europea di 8 milioni di europei l’anno.
Massimo riserbo sull’inchiesta sul “Circuito del Mito” scattata in seguito ad alcuni esposti presentati da operatori rimasti fuori dai lavori, come avvenuto, nei mesi scorsi per un’altra indagine, quella sui “Grandi eventi”,.ed infatti il pool di magistrati che sta setacciando le carte è lo stesso ed è quello che si occupa dei reati della Pubblica amministrazione, comprese ad esempio, le spese dell’Ars. Gli uffici dell’assessorato guidato dal settembre del 2010 dal messinese Daniele Tranchida, Fli, sono già stati visitati dagli investigatori nei giorni scorsi per raccogliere la documentazione relativa alle singole manifestazioni organizzate nella stagione 2010, 2011 ed in quella in corso (al momento però sospesa).
Quel che vuol accertare la Procura è il “sistema”, i criteri utilizzati nella scelta dei cartelloni e delle cosiddette “location” degli eventi, nonché i metodi d’assegnazione ai singoli organizzatori. Non è infatti previsto alcun bando pubblico ma è la direzione artistica che valuta e decide gli avvenimenti e gli spettacoli da inserire nel cartellone o cestinare. In linea di massima per essere selezionato un evento dovrebbe essere in grado di “captare” flussi turistici. I fondi europei sono infatti legati a questa clausola, che però lascia ampi margini d’interpretazione. Il cartellone viene poi inviato alla Regione che provvede alla gestione dei servizi che ruotano attorno ai singoli eventi: dagli spazi pubblicitari alle forniture. Infine, il carteggio passa alla Corte di Conti per il visto definitivo. Prima ancora che nel mirino della magistratura il Circuito del Mito è finito in quello del fuoco incrociato dei deputati dell’Ars. A fine dicembre del 2011 i deputati del Pd Marziano e De Benedictis chiedevano chiarezza su un’organizzazione che “sembra avvolta in un porto delle nebbie. Non c'è mai stato un rendiconto del successo delle varie iniziative, mai una verifica della veridicità della presenza di spettatori, della congruità tra le somme spese e il risultato ottenuto; per di più l'organizzazione del 'Circuito' è apparsa come una sorta di cerchio magico che tutto decide al proprio interno senza rapporto con il territorio e il mondo artistico-culturale siciliano”.
Dello stesso avviso era Roberto Corona, Pdl che invece si chiedeva come mai molti eventi si tenevano nel messinese. “La scelta di alcune location – scriveva Corona – ci sembra alquanto discutibile in quanto non finalizzata all'obiettivo che si vuole raggiungere”. Corona chiedeva anche un intervento dell’assessore in commissione, ma, come chiarito dal presidente della Commissione, non si è mai visto.
“L’assessore Tranchida – spiega infatti Fabio Mancuso – non s'è mai presentato in commissione per dare risposte, nonostante le nostre richieste”.
Negli ultimi giorni è stato il centrista Alberto Campagna a chiedersi come mai, dal momento che il Circuito al momento è bloccato, causa finanziamenti fermi per il Patto di stabilità, a Messina si terrà, il 20 ottobre la mostra sugli “ultimi Gattopardi”. Nel frattempo è intervenuta la Procura, anche se al momento c’è il massimo riserbo e non si conoscono i particolari.
"Nella grande mangiatoia che è stata la Regione per la classe dirigente siciliana, le politiche culturali sono state quelle che hanno subito le mortificazioni maggiori-commenta il segretario regionale di Sel Erasmo Palazzotto- Niente programmazione, nessuna meritocrazia, nessuna valorizzazione delle risorse del territorio. La nuova inchiesta sulla gestione del circuito del Mito, insieme all'inchiesta sui grandi eventi raccontano una storia comune tra cuffarismo e lombardismo. Dove a pagarne le spese sono stati i siciliani, insieme ai tanti artisti rimasti ai margini perché hanno rifiutato l'aiuto dei santi in paradiso. Ci chiediamo dove fosse il Pd tra il 2010 e il 2012, mentre le risorse pubbliche venivano prosciugate alla luce del sole".
Rosaria Brancato