Caos sovverte Cosmos e la vita si rinnova: il Carnevale

Caos sovverte Cosmos e la vita si rinnova: il Carnevale

Caos sovverte Cosmos e la vita si rinnova: il Carnevale

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lunedì 11 Febbraio 2013 - 12:50

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Si hanno tracce di feste simili al carnevale già nel 3000 a.C., a Babilonia. In un’epigrafe si fa menzione di una festa in cui l’ancella prende il posto della signora, lo schiavo incede con il rango del signore e il potente sta in basso come l’uomo comune. Festa dell’inversione dei ruoli, dell’ebbrezza sfrenata e della follia, della blasfemia. Simili riti si ritrovano anche nelle dionisiache greche e nei saturnali romani: essi rendevano possibile un temporaneo dissolvimento degli obblighi sociali e delle gerarchie, per lasciar posto al rovesciamento del cosmos (“ordine” in greco), al caos, allo scherzo e alla dissolutezza. Da un punto di vista storico e sociale, il carnevale rappresenta un momento di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituisce l’ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemerge rinnovato e garantito fino all’inizio del carnevale seguente. Valvola di sfogo di istinti repressi e desideri, che si apre per qualche giorno, consente all’energia vitale di esprimersi e poi si richiude, restaurando l’ordine per come era prima. Festa di conservazione, o di rinnovamento?

Da un punto di vista psicologico, il carnevale è mascherarsi, impersonificare qualcuno o qualcosa. Indossare una maschera ci consente di identificarci col personaggio che scegliamo, possiamo per un breve periodo vivere come lui, avere la sua forza, il suo coraggio, essere affascinanti, intelligenti o incutere timore come lui. La maschera ci consente di metterci alla prova come altri da noi, spesso come il nostro opposto. Siamo per un giorno il contrario di quello che siamo durante tutto l’anno. Ciò ci risulta molto divertente. E’ anche terapeutico: la protezione della maschera ci permette di sperimentare parti della nostra personalità che i soliti ruoli sociali che rivestiamo lasciano sopite. Facciamo finta, a carnevale, di essere qualcun altro. Possiamo però provarci a svegliarlo per davvero, quel qualcun altro. Se durante tutto l’anno svolgo il ruolo di Cenerentola per la mia famiglia, a carnevale potrei essere una principessa e svegliare quel volto della mia personalità e poi posso provare a tenerlo vivo ben oltre il carnevale. Se per tutto l’anno sono un impiegato devoto e remissivo, posso travestirmi da Robin Hood e permettere che il suo coraggio mi contamini.

Carnevale è risveglio di energie dormienti, non a caso si festeggia sul finire dell’inverno. Carnevale è festa di purificazione, per questo si brucia il fantoccio: il fuoco lava, purifica e dissolve tutto quanto c’è di vecchio e brutto e lascia spazio al nuovo, ai colori della vita. Ecco il significato dei coriandoli: augurio di abbondanza, oggetti piccoli e leggeri come semi, a ripetere il gesto della semina, che sia fruttuosa, che porti gioia.

Carnevale, nella tradizione cristiana, è la porta alla quaresima, periodo di purificazione e austerità. Festeggiamo, ridiamo, invertiamo l’ordine, prendiamoci gioco delle autorità, ma che sia per poco tempo. Poi tutti ancora più austeri e ligi alle regole di prima. Abbiamo scherzato, non pensavate mica fosse sul serio? … ma se davvero quel caos, quelle energie che il carnevale ha risvegliato, fossimo capaci di incanalarle nella nostra quotidianità? Cosa accadrebbe se fossimo tutti un po’ più principesse e un po’ più Robin Hood anche finito il carnevale?

“Psicologica” è curata da Francesca Giordano, psicologa, laureata presso l’Università degli Studi di Torino, specializzanda presso la Scuola di Psicoterapia Cognitiva, Roma (SPC), Vicepresidente A.p.s. Psyché, “mamma di giorno” presso il nido famiglia Ohana.
Avvertenza: questa rubrica ha come fine quello di favorire la riflessione su temi di natura psicologica. Le informazioni e le risposte fornite dall’esperta hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale. Le mail saranno protette dal più stretto riserbo e quelle pubblicate, previo esplicito consenso del lettore, saranno modificate in modo da tutelarne la privacy.

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