Rete ospedaliera: il "documento della discordia". Ecco il verbale

Rete ospedaliera: il “documento della discordia”. Ecco il verbale

Rosaria Brancato

Rete ospedaliera: il “documento della discordia”. Ecco il verbale

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giovedì 22 Giugno 2017 - 05:07

Pomo della discordia tra le aziende ospedaliere è un documento congiunto presentato nell'ottobre 2016 e ri-consegnato nel corso della riunione del 23 maggio all'assessorato. Dal verbale si evincono le istanze ribadite dai manager

La querelle riguarda quanto accaduto nel corso della riunione convocata dall’Assessorato Regionale alla sanità il 23 maggio con i manager delle aziende ospedaliere di tutta l’isola in merito alla Rete ospedaliera ed alle osservazioni o segnalazioni da fare. Il “calendario” fissato prevedeva un primo incontro con i vertici delle singole aziende ed a seguire un incontro collettivo.

Per quanto riguarda Messina, all’incontro collettivo erano presenti: per il Papardo il Dg Michele Vullo, il Dirigente del governo clinico Giacomo Nicocia e il Direttore amministrativo Domenico Moncada, quindi il Direttore Generale dell'ASP 5 Gaetano Sirna, il Commissario Straordinario del Policlinico Giuseppe Laganga Senzio, il Rettore dell'Università Pietro Navarra, il Pro-Rettore Vicario Emanuele Scribano. In rappresentanza dell’assessorato c’erano il Dirigente Generale del Dipartimento Salute Ignazio Tozzo e i dirigenti Lucia Li Sacchi e Giuseppe Sgroi. Poco prima, in base al calendario stilato, erano stati ascoltati i vertici dell’Irccs-Piemonte.

Come sia andata nel corso dell’incontro collettivo lo si evince dal verbale che è stato redatto, firmato e trasmesso alle parti.

Ad inizio della riunione congiunta il primo a “lamentare” i tagli che la Rete ospedaliera comporta per l’azienda è stato il Dg del Papardo Michele Vullo che evidenzia come nei giorni precedenti alla convocazione a Palermo ci sono stati alcuni incontri “tra tutte le strutture sanitarie di Messina, al fine di ipotizzare degli equilibri sul bacino Messinese. Chiede altresì che, alla luce della diminuzione dei posti letto in Ginecologia da 30 a 18, possano esserne ripristinati 6, portandoli a 24. Chiede anche che i posti letto in Ematologia radicalmente diminuiti, possano essere in parte recuperati, identiche considerazioni per Reumatologia e per Endocrinologia”.

Vullo presenta un prospetto di ipotesi di modifica di quanto previsto dal decreto per il Papardo e “Ribadisce la possibilità che tutte le strutture sanitarie di Messina, oggi presenti, possano continuare una cooperazione finalizzata al miglioramento offerta di servizi alla popolazione”.

I dirigenti della Regione chiedono quindi ulteriori informazioni sulla proposta di modifica presentata da Vullo per il Papardo con particolare attenzione a quei posti letto che secondo il Dg non sono sopprimibili.

Anche il commissario straordinario del Policlinico Laganga Senzio nel suo intervento ribadisce la necessità di operare in sinergia con il Papardo ed aggiunge che “la perdita di 16 posti letto, non crea problemi all'Azienda. Rappresenta tuttavia, che nelle previsioni, non esiste più la Reumatologia né come posti letto nè come struttura complessa, e ne chiede la riproposizione perché sede dell'unica Scuola di Specializzazione della regione”.

Prende poi la parola il Magnifico Rettore Navarra ricordando che “nel mese di ottobre 2016 tutte le aziende del territorio della provincia di Messina, avevano concordato e sottoscritto una proposta di riordino della rete ospedaliera che allineava tutte le esigenze nell’ottica del pieno rispetto del Decreto Balduzzi. Pertanto, preliminarmente propone all'Assessorato Salute di aderire a quanto contenuto in quel documento già inviato agli uffici a suo tempo, ma che in ogni caso viene riconsegnato in copia. ln ogni caso ribadisce le esigenze già espresse dal Commissario straordinario in relazione alla reumatologia, al pronto soccorso pediatrico, all'anestesia e riabilitazione ed alla chirurgia toracica”.

Per quanto riguarda l’Asp 5 il Dg Sirna fa una considerazione che riguarda l’intero territorio provinciale, penalizzato da un’eccessiva riduzione dei posti letto e invita a porre rimedio nonché a operare analoga riduzione anche per le strutture private. “Rappresenta, in ultimo il taglio, di tutte le ambulanze medicalizzate e propone di ridurle del 50% ma medicalizzandole tutte, il Dirigente Generale specifica che questo sarà argomento di un prossimo e apposito incontro”.

Il verbale si conclude con la riconsegna del documento d’ottobre: “ln ultimo tutte le aziende concordano nel considerare l'accordo raggiunto tra loro nel mese di ottobre 2016, agli atti di questo Assessorato, quale proposta di modifica utilizzabile nel computo delle UU.OO.CC. e con qualche rivisitazione in ordine ai posti letto. A questo riguardo viene anche interpellato il dr. Angelo Aliquò, Direttore Generale dell'IRCCS Bonino Pulejo, presente alla riunione, il quale concorda con la proposta di fare riferimento al summenzionato documento condiviso del mese di ottobre 2016”.

E’ vero quindi che l’Irccs-Piemonte non ha firmato alcun nuovo documento congiunto se non quello di ottobre (leggi qui), ma stando al verbale, il Dg, interpellato dai presenti, ha acconsentito alla riconsegna del documento considerato come una proposta di modifica del decreto. In realtà per quanto riguarda l’Irccs il documento d’ottobre risulta superato dalla nuova Rete ospedaliera che ha “promosso” l’azienda da presidio di base a Dea di I livello.

Sulla vicenda, a far da “pompiere” è stato il deputato regionale Beppe Picciolo che in sede di Commissione Ars ha rilevato come aggiustamenti alla Rete siano stati previsti a favore delle realtà più penalizzate. Quanto all’Irccs ha chiarito che la “valorizzazione dell’Istituto di ricerca con la sua missione riabilitativa pressocchè esclusiva non avverrà mai a danno delle altre aziende ma in aggiunta alla collettività.”

Resta da vedere cosa sarà recepito e cosa no dalla Regione e se Gucciardi farà tesoro delle legittime istanze presentate coralmente dal territorio messinese il 23 maggio.

La Rete ospedaliera è come una coperta, se la tiri da un lato rischi di lasciar scoperta un’altra parte. Non vorremmo che la Rete finisca per “coprire” la Sicilia occidentale a scapito della nostra provincia.

Si registra anche la nota dell’ex assessore regionale Nino Beninati, recentemente diventato coordinatore provinciale di Noi con Salvini: “La nuova rete ospedaliera reca disagi e pregiudizio, ad una larghissima parte della popolazione del messinese, soprattutto nella zona tirrenica e nebroidea che si avvia ad una “desertificazione” di servizi. Un esempio? La soppressione del reparto di Urologia che crea un vuoto nella fascia tirrenica dal Papardo fino all’ospedale di Cefalù. Se proprio era necessario ridurre la spesa, bisognava intervenire con piani di contenimento degli sprechi, che non si traducono nell’eliminazione dei servizi, ma nel loro efficientamento semmai”.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. è proprio vero!!! a sciarra è pa cutra

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  2. è proprio vero!!! a sciarra è pa cutra

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