“Omaggio a Trovajoli”, Enrico Montesano e il gioco delle maschere

“Omaggio a Trovajoli”, Enrico Montesano e il gioco delle maschere

Domenico Colosi

“Omaggio a Trovajoli”, Enrico Montesano e il gioco delle maschere

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sabato 14 Novembre 2015 - 11:05

Da “Se il tempo fosse un gambero” a “Rugantino”, l’attore romano rievoca la stagione irripetibile della commedia musicale italiana tra imitazioni, sketch e l’intensa interpretazione di alcuni dei brani più noti al grande pubblico

Fuori dal tempo e dall’attualità: mentre il mondo conosce una nuova barbarie, al chiuso, all’interno di un teatro, un attore, un’orchestra, “Rugantino”, il gioco delle maschere. Enrico Montesano parte lentamente, qualche battuta sulla politica, sull’emergenza idrica, sulla crisi endemica del sistema italiano. Il vario mondo del varietà, frizzi e lazzi che intrattengono con leggerezza il folto pubblico del Teatro Vittorio Emanuele, un aperitivo dello spettacolo vero e proprio, quell’omaggio al Maestro Armando Trovajoli pronto a riesumare il mondo della commedia musicale tra aneddoti, sketch, canzoni ed esaltanti rievocazioni di una stagione probabilmente irripetibile per il teatro italiano di puro intrattenimento.

Da Aldo Fabrizi a Marcello Mastroianni, scaramanzie, screzi da operetta, ricordi familiari inseriti nel più ampio contesto di una realtà attratta dalle sirene di Broadway, dal confronto continuo con i maestri. Si parte da “Se il tempo fosse un gambero” per chiudere con “Bravo”: in mezzo il jazz di “Pape Satàn”, la colonna sonora del film “La famiglia” di Ettore Scola, “N’sai che pacchia” da “Il conte Tacchia” prima di approdare all’articolata celebrazione di “Rugantino”, a lungo accennata per essere successivamente esaltata da un continuo scambio ironico con il pubblico in sala. Perfetta la sintonia di Enrico Montesano con l’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele diretta dal Maestro Roberto Molinelli, più volte coinvolta in istrionismi spesi tra curiosità, mestiere e vicendevole sostegno. Da sottolineare, in questo senso, la precedente collaborazione della stessa Orchestra con l’attore romano in occasione delle date di “Omaggio a Trovajoli” al Teatro Politeama di Catanzaro. Rugantino, dunque, maschera romana per eccellenza ed interprete nello spettacolo firmato da Garinei e Giovannini della più nota canzone scritta dal Maestro Trovajoli, “Roma nun fa la stupida stasera”: Montesano prepara il pubblico ai temi del brano e lo coinvolge con uno sketch riuscito riproposto nel breve bis. Applausi calorosi per uno dei più importanti interpreti del genere, attore versatile protagonista a più riprese al cinema e in televisione: il mestiere fa sempre la differenza in lavori di questo genere, basti ricordare gli sconfortanti esiti di un’operazione simile come quella condotta da Enzo Iacchetti nei confronti di Giorgio Gaber.

Fuori dal teatro, immersi nuovamente nei gesti della quotidianità, i fatti di Parigi cancellano immediatamente la piacevole impressione di leggerezza suscitata dallo spettacolo. Uno stadio, una sala da concerti, bar e ristoranti tra gli obiettivi prescelti dai terroristi: minacciato il tempo libero, l’unica via di fuga dalla grigia routine. L’assedio alla libertà dell’Occidente.

Domenico Colosi

2 commenti

  1. Gran bel spettacolo. Peccato per l’acustica del teatro, ma quello è un male antico

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  2. Gran bel spettacolo. Peccato per l’acustica del teatro, ma quello è un male antico

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