Billy Elliot. Una generazione di talenti

Billy Elliot. Una generazione di talenti

Tosi Siragusa

Billy Elliot. Una generazione di talenti

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domenica 30 Aprile 2017 - 08:06

“Io non ho bisogno della mia adolescenza. Ho bisogno di ballare!”, parole che racchiudono la potenza di una storia

Il tour di Billy Elliot, con allestimento di respiro internazionale, ove Massimo Romeo Piparo è regista e responsabile dell’adattamento italiano, ha proseguito nel suo cammino fino a toccare Messina e il suo teatro. Come è noto i testi e il libretto sono di Lee Hall e le musiche, pluripremiate, di Elton John. Il nuovo protagonista è il giovanissimo siracusano Arcangelo Ciulla, eccellente espressione del ragazzino che quasi per caso scopre la passione per il mondo della danza, poetico ma faticoso e la sua amicizia con il fragile Michael è eccellente espressione del grande valore dell’amicizia fra adolescenti in grado di far superare ogni possibile discriminazione di orientamento sessuale.

Già il celeberrimo film di Stephen Daldry aveva mostrato il giovane Billy nella sua lotta per l’autoaffermazione in un’Inghilterra statica e poco recettiva alle istanze sociali nel periodo thatcheriano – con i minatori in rivolta ma molto uniti come categoria – e con la sua famiglia, duramente provata dalla morte della giovane moglie e madre dolcissima e dalle privazioni di quegli ambienti retrivi, inizialmente contraria. Il giovane Billy, già fra i protagonisti più amati del cinema europeo, per amore della danza riesce a superare l’iniziale ottusità del padre e del fratello, che lo vorrebbero pugile e ad approdare nel celeberrimo tempio della danza londinese e con la sua persistente tenacia e determinazione, le lacrime e i sorrisi, torna ad emozionare con un cast rinnovato. Sono contemplati, fra gli altri, Matteo Valenti, che interpreta Michael – l’amichetto con strane tendenze che gioca con la Barbie – Filippo Arlenghi, alias Kevin, e ancora Luca Biagini che è il padre Jackie Elliot, Sabrina Marciano, nel ruolo di Mrs Wilkinson, l’insegnante di danza che scopre il talento di Billy, Claudia Mangini è la petulante piccola Debbie, Cristina Noci la bislacca ma deliziosa nonna di Billy, Donato Altomare il ruvido fratello Tony, Elisabetta Tulli la dolce mamma, viva nel ricordo dei suoi congiunti, e infine, fra gli altri, il poliedrico Maurizio Semeraro nel doppio ruolo di Mister Braithwait e il pianista. Nel cast si segnalano anche trenta performer, coreografati da Roberto Croce. Quanto allo staff, il coordinamento e l’organizzazione sono di Emanuela De Vita, la direzione musicale è del maestro Emanuele Friello, le significanti ed essenziali scene di Teresa Caruso, i costumi appropriati di Cecilia Betona e l’impianto di illuminazione è di Umile Vainieri; la produzione del musical è infine di PeepArrow e del Sistina e la produzione esecutiva di Francesca Piparo.

Si è così completata la trilogia pipariana, iniziata con The Full Monty e proseguita con Jesus Christ Superstar. Il successo conseguito anche da questo musical, con debutto a Londra nel 2005 – ove è stato nominato per 9 Laurence Olivier Wards e ne ha vinti 4 – è stato enorme, consentendo che il pubblico potesse applaudirlo anche in paesi quali l’Australia e in particolare vincendo a Broadway, nel 2008, 10 Tony Awards, gli Oscar dei musical, e 10 Drama Desk Awards. In Italia questo spettacolo ha conseguito uno strepitoso successo di pubblico, a cominciare dalla stagione 2015/2016: anche a Messina si è registrato in questa occasione il tutto esaurito, con applausi scroscianti anche a scena aperta.

Tosi Siragusa

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