Espropri per la nuova via don Blasco. Quali soluzioni per residenti e commercianti?

Espropri per la nuova via don Blasco. Quali soluzioni per residenti e commercianti?

Marco Ipsale

Espropri per la nuova via don Blasco. Quali soluzioni per residenti e commercianti?

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lunedì 03 Febbraio 2014 - 19:17

A breve termine la nuova via don Blasco, che sarà collegata al viale Gazzi, andrà in appalto. I lavori avranno una durata di 18 mesi e per la città sarà un’importantissima alternativa viaria. Solo che, per realizzarla, andranno abbattute la fatiscenti “Case D’Arrigo”, alcuni fabbricati adibiti ad attività industriali e artigianali ed una decina di piccole strutture del mercato “Shangai”. Anche il mercato bisettimanale di Gazzi potrebbe dover essere spostato. Il consigliere della III circoscrizione, Santi Interdonato, chiede all’amministrazione comunale quali soluzioni verranno adottate

Realizzare i lavori della nuova via don Blasco nel minor tempo possibile. Con quest’obiettivo, il consigliere della III circoscrizione, Santi Interdonato, ha inviato all’amministrazione comunale un documento approvato all’unanimità dal Consiglio di quartiere, in vista dell’imminente gara d’appalto.

Il motivo è presto detto: il progetto prevede l’abbattimento di alcune strutture, il cui iter potrebbe rallentare le operazioni e, al contempo, bisogna tutelare chi, al momento, usufruisce di quelle strutture.

Il tragitto della nuova strada, in realtà, già esiste, ma incontra sul suo percorso alcuni intoppi che andranno eliminati. Attraverso l’area della “piccola velocità”, si giungerà nella parte bassa di viale Europa, dove verrà coperta la parte finale del torrente e realizzata una rotatoria. Subito dopo si incontra il primo ostacolo. Perché tra la via Gibilterra, parallela a viale Europa, e la via Salandra, il passaggio è ostruito da alcuni fabbricati, in cui sorgono attività industriali ed artigianali, che andranno espropriati.

Arrivati in via Salandra, un altro ostacolo blocca il varco verso la via Maregrosso, le fatiscenti Case “D’Arrigo”. “Si tratta – scrive Interdonato – di un piccolo agglomerato di abitazioni facente parte di uno specifico ambito di risanamento. Sarà necessario individuare per tempo una idonea soluzione abitativa per i residenti, regolarmente censiti, stabilendo modalità operative nel rispetto della normativa vigente e dei regolamenti”.

Da via Maregrosso, poi, passando sopra la nuova Galleria ferroviaria dei Peloritani, si giungerà in via Acireale e infine in viale Gazzi.

Oltre agli ostacoli fisici da abbattere, si dovranno trovare soluzioni adeguate anche per due mercati cittadini: lo “Shangai” e quello di Gazzi. Il primo è costituito da appena una decina di piccole strutture permanenti sul viale Europa che, seppur non interferiscono con la via don Blasco, andranno abbattute nell’ottica di un ingrandimento di tutta la parte bassa del viale Europa; il secondo, invece, molto più grande e con bancarelle installate due volte a settimana, potrebbe rappresentare un ostacolo alla viabilità.

“Occorre provvedere fin da subito – riprende Interdonato – alla delocalizzazione dei residuali esercizi commerciali dello Shangai allo scopo di favorire la migliore allocazione possibile degli operatori. Un problema si profilerebbe anche presso la Zir, perché il sito potrebbe non essere più idoneo, prevedendosi in quella area, punto di congiunzione tra la nuova via don Blasco ed il viale Gazzi, un notevole aumento di intensità del traffico veicolare, come di recente confermato dal dirigente Pizzino. Lì si dovrà necessariamente dare luogo a rilevanti modifiche viarie per dare maggiore fluidità ai tratti già oggi sofferenti”.

L’ultima richiesta, infine, è quella di valutare se il tratto di strada previsto in corrispondenza dell’area Rfi di via Santa Cecilia, la cosiddetta “Piccola Velocità”, dovrà essere realizzato “necessariamente sotto il naso delle abitazioni insistenti nelle immediate adiacenze o se invece si potrà usufruire di una distanza di vivibilità, utile per meglio sopportare un inevitabile aumento di inquinamento acustico e ambientale”.

(Marco Ipsale)

3 commenti

  1. Giuseppe Secondo 4 Febbraio 2014 05:52

    sembra un ottimo progetto spero che vada in porto

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  2. forse dovrò chiedere a Gesu’ Cristo una proroga di almeno vent’anni sul mio certificato di morte per vedere realizzata l’opera, o forse sono pochi,tenuto conto che sono sessantino?

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  3. Bellissimo il primo commento…forse dovrò chiedere a Gesù Cristo………………vale anche x me 57enne!!!!

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