Ancora tutti fermi sulle proprie posizioni. L'amministrazione Accorinti vuole mettere alla porta il presidente dell'Amam dopo la notizia della citazione in giudizio, Termini però è certo di poter dimostrare la sua estraneità ai fatti e non ha intenzione di abbassare la testa. L'attenzione si concentra sugli altri due membri del Cda da cui potrebbe dipendere tutto.
Un altro giorno è trascorso, ma ognuno è rimasto fermo sulle proprie posizioni. Da un lato il sindaco Renato Accorinti e i suoi assessori, questa volta uniti e compatti come non mai. Dall’altro il presidente dell’Amam Leonardo Termini, deciso ad andare avanti e non lasciare quel posto consegnatogli esattamente un anno fa dalla stessa amministrazione che adesso gli chiede di dimettersi. Un vero e proprio caso politico che due giorni fa ha tenuto tutta l’amministrazione chiusa nelle stanze di Palazzo Zanca per ore per arrivare alla decisione di chiedere ufficialmente a Leonardo Termini di chiudere in anticipo il suo mandato da presidente del consiglio di amministrazione della partecipata che gestisce il servizio idirico. Termini è infatti stato citato in giudizio e accusato di truffa in concorso per una vicenda che risale al 2006 ed è andata avanti fino al 2011. Il processo inizierà però solo a dicembre e sarà incentrato sulla cessione di una società. Una vicenda che l’amministrazione della trasparenza e della legalità non poteva digerire o tollerare, anche se al momento su Termini non pesa nessuna condanna e anche se i fatti non si collegano in alcun modo al suo lavoro all’Amam. Ma Accorinti e la sua squadra non vogliono macchie. E l’unica cosa che adesso possono fare è aspettare. E’ Termini, infatti, a doversi dimettere, anche se la sua è stata una nomina di natura fiduciaria. Ma il numero uno dell’Amam al momento resta ben saldo al suo posto.
«Rispetto e stima nei confronti del sindaco e degli assessori sono immutati, ma sono convinto che in questa vicenda giudiziaria dimostrerò di essere estraneo ai fatti che mi vengono contestati. Leggo e rileggo tutte le carte e gli atti e sono sempre più certo del fatto che tutto si concluderà positivamente. Le avevo portate al sindaco durante l’incontro di due giorni fa, ma non hanno neanche volute vederle per provare a capire come stanno le cose. Per il momento però ho intenzione di mantenere testa alta e schiena dritta perché continuo a non vedere un concreto e reale motivo per fare un passo indietro».
Non ha dubbi Leonardo Termini e le sue parole di certo alimenteranno ulteriori nervosisimi e malumori all’interno della giunta Accorinti, che in questa situazione ha le mani legate e rischia di pentirsi amaramente di aver arruolato il commercialista prima come esperto e poi come numero uno dell’azienda di viale Giostra.
«Aspetteremo», «vedremo cosa avrà intenzione di fare» hanno commentato gli assessori accorintiani. Se l’attesa si rivelerà vana potrebbe scattare il piano B: sperare che gli altri due membri del Cda si dimettano subito facendo decadere l’intero organo. O, ancora, convincerle a fare questo passo. «Un’ipotesi gravissima, soprattutto se messa in atto da un’amministrazione come questa» ha detto Termini.
Il presidente Amam ha anche riunito i dipendenti della società per condividere con tutti questo delicatissimo momento. Ha messo le carte sul tavolo, ha voluto spiegare e chiarire, secondo il suo punto di vista, in cosa consiste questa vicenda e quale sarebbe la sua posizione in vista di un processo che inizierà tra 7 mesi. Silenzio invece dalle due componenti del Cda che al momento non si sono espresse su cosa faranno.
Ovviamente nel frattempo a Palazzo Zanca ieri era iniziata anche la corsa al nome dell’ipotetico successore di Termini e le primissime voci di corridoio avevano il nome dell’ex vicesindaco e oggi assessore Guido Signorino. Ipotesi morta sul nascere perché la normativa non consente nomine di chi che negli ultimi due anni ha fatto parte attiva di un’amministrazione che controlla direttamente e totalmente la partecipata in questione. Ipotesi che avrebbe liberato un posto in giunta e aperto la strada ad altre grosse novità, come l’ingresso di un nuovo assessore. E chissà se, a prescindere dal caso Termini, questa non sia davvero un’idea che circola. Poche settimane fa l’assessore Eller aveva fatto intendere che la sua esperienza a Messina potrebbe non rimanere isolata e che anzi potrebbe servire da “apripista” per nuovi arrivi. Ma al momento sono solo supposizioni e rumors.
I fatti sono chiari: l’amministrazione vuole delle dimissioni da chi non è intenzionato a rassegnarle. Ma guai a chiamarlo braccio di ferro…parola di Termini.
Francesca Stornante
quella di Termini una ulteriore dimostrazione della insensibilità democratica che contraddistingue una parte del cerchio accorintiano
quella di Termini una ulteriore dimostrazione della insensibilità democratica che contraddistingue una parte del cerchio accorintiano
semu arrivati alle macchiette.Non per ridere ma per piangere!!!!!!
semu arrivati alle macchiette.Non per ridere ma per piangere!!!!!!
Qualcuno fa finta di non capire un concetto elementare o pensa di essere più furbo di tutti e che gli altri siano cretini:l’aspetto giudiziario verrà risolto nelle opportune sedi quando un Giudice emetterà sentenza,inutile portare le “carte” o farle vedere a chicchessia.Il Sindaco chiede le dimissioni non perchè pensa che Termini sia colpevole ma per un concetto di legalità e trasparenza ribadito in ogni frangente ed in ogni circostanza.Se le due consigliere del CdA dell’Amam si dovessero dimettere lo farebbero per coerenza nei confronti degli ideali,giusti o sbagliati che siano, propugnati dalla Giunta e da loro abbracciati.Sarebbe grave,dal punto di vista politico ed etico,se facessero il contrario.Nessuno paga per le scelte sbagliate.
Qualcuno fa finta di non capire un concetto elementare o pensa di essere più furbo di tutti e che gli altri siano cretini:l’aspetto giudiziario verrà risolto nelle opportune sedi quando un Giudice emetterà sentenza,inutile portare le “carte” o farle vedere a chicchessia.Il Sindaco chiede le dimissioni non perchè pensa che Termini sia colpevole ma per un concetto di legalità e trasparenza ribadito in ogni frangente ed in ogni circostanza.Se le due consigliere del CdA dell’Amam si dovessero dimettere lo farebbero per coerenza nei confronti degli ideali,giusti o sbagliati che siano, propugnati dalla Giunta e da loro abbracciati.Sarebbe grave,dal punto di vista politico ed etico,se facessero il contrario.Nessuno paga per le scelte sbagliate.
Concordo e chiarirei ancora a chi fa commenti di scarsa democrazia, che il giudizio è squisitamente politico non è ne può mai essere giudiziario……
Concordo e chiarirei ancora a chi fa commenti di scarsa democrazia, che il giudizio è squisitamente politico non è ne può mai essere giudiziario……
Questione di stile, che stride con la pagnotta. dimettiti Termini Leonardo la città non ha bisogno di ombre.
Questione di stile, che stride con la pagnotta. dimettiti Termini Leonardo la città non ha bisogno di ombre.
Quanto la fate lunga , se Termini avesse ricevuto un incarico fiduciario avrebbe avuto l’obbligo morale di dimettersi , avendo vinto un regolare concorso , non dovendo dire grazie a nessuno , fa bene a non dimettersi .
Quanto la fate lunga , se Termini avesse ricevuto un incarico fiduciario avrebbe avuto l’obbligo morale di dimettersi , avendo vinto un regolare concorso , non dovendo dire grazie a nessuno , fa bene a non dimettersi .
Ritorni a scuola ed impari sopratutto a leggere perchè si evidenzia che non ha capito nulla.
Ritorni a scuola ed impari sopratutto a leggere perchè si evidenzia che non ha capito nulla.
Mi scusi ma penso lei ignori l’argomento,non mi risulta nessun concorso.L’incarico è squisitamente fiduciario.
Mi scusi ma penso lei ignori l’argomento,non mi risulta nessun concorso.L’incarico è squisitamente fiduciario.
questo signore non se ne andra’ mai!!!ha beccato una sisal!!! ringraziate il xxxxxxxxx in sandali!!
questo signore non se ne andra’ mai!!!ha beccato una sisal!!! ringraziate il xxxxxxxxx in sandali!!
ma che usi?
ma che usi?