L'ordinanza è arrivata: a Messina niente primo maggio e domenica all'aperto, chiuse anche piazze e litorali
Niente sabato 1 maggio e domenica 2 maggio in spiaggia o nel verde a Messina. Il sindaco di Messina, come annunciato qualche giorno fa, ha infatti chiuso l’area di Capo Peloro, gli spazi attrezzati sui colli Sarrizzo e il lungomare di Santa Margherita.
L’ordinanza entrerà in vigore dalla mezzanotte di venerdì fino alle 23,59 del lunedì e prevede la chiusura al pubblico di:
Via Lanterna in corrispondenza dell’incrocio con la via Senatore Arena, dell’incrocio con la via Biasini e dell’incrocio con la via Fortino;
De Luca blinda Capo Peloro, Santa Margherita e i Colli Sarrizzo da sabato a lunedì. Divieto di assembramento in tutta la città
Via Lanterna in corrispondenza dell’incrocio con la via Senatore Arena, dell’incrocio con la via Biasini e dell’incrocio con la via Fortino;
Strada Statale 114 in corrispondenza del litorale di Santa Margherita; e le vie di accesso alle aree attrezzate presenti sui colli San Rizzo.
In tutta la città ci sarà il divieto di permanenza e stazionamento, in tutte le vie, i viali, le piazze, gli slarghi comunque denominati, pubblici o aperti al pubblico, del territorio comunale, fatti salvi i tempi di sosta per l’acquisto di prodotti e la fornitura di servizi, e la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private.
Gli stessi divieti varranno anche per spiagge, arenili, lungomare zona nord e zona sud, pista ciclabile della zona nord, pinete e aree verdi attrezzate intesi come luoghi di aggregazione. Ribadito il divieto di consumare cibi e bevande all’aperto dopo le 18.
Chi non rispetta l’ordinanza rischia la multa da 400 a 3 mila euro, aumentate di un terzo se si è in macchina. A vigilare saranno Polizia Municipale e Metropolitana.
Malgrado il calo dei contagi, l’arrivo della bella stagione, le più larghe evidenze scientifiche che il rischio contagio all’aperto è scarso e l’esasperazione della gente, fiaccata da un anno di continui lockdown, Cateno De Luca non fa un passo indietro e sceglie anche per queste festività la linea dello sceriffo.
Mentre a causa delle restrizioni della zona arancione parecchie classi di lavoratori manifestano in piazza, come ad esempio i ristoratori, chiedendo di poter riaprire in SICUREZZA anche mediante l’uso di tamponi per accedere ai tavoli interni al locale; c’è chi critica la scelta delle istituzioni che tentano di evitare assembramenti che potrebbero far nascere nuovi focolai e farci rimanere in arancio o peggio ancora sprofondare in rosso?
“La linea delle sceriffo” non mi sembra un’affermazione giornalistica elegante!
Ci sono altri modi per esprimere i concetti.
Trovare la linea giornalistica poco elegante(poi vorrei capirne il perché “)mi sembra fuori luogo perché ritengo che non ci sia niente di trascendentale dire ” nella linea dello sceriffo “…. è vero che ci sono altri modi, per altre persone però ( in particolare una)per poter esprimere i propri concetti ,detto questo lo “sceriffo”😏 “evita “l’assembramento”all’aria aperta ma non evita quello nei luoghi chiusi…. dall’ inizio pandemia i supermercati sono stracolmi di gente e non capisco invece perché i negozi sono stati chiusi quando disciplinano le entrate senza che si verifichi la calca esistente in quelli aperti senza controlli…….al mercato dopo le segnalazioni di assembramento c’ era un vigilante all’ ingresso e all’ uscita a controllare la temperatura …. Spariti entrambi……i controlli li fa sempre solo quando vede le foto perché sennò non “vede” non” sente” e non “parla”😡😡😡😡😡
Il signor sindaco é un furbacchione che specula sulle psicosi di gente per bene e poco maliziosa.
Ma soprattutto fa leva su chi ignora compoletamente la costituzione e la storia del secolo scorso. Tali elettori ormai sono convinti sia lecito che il proprio podestá disponga delle proprie libertá personali senza presentare alcuna motivazione a supporto. Domanda per tutti: avete smesso di vedere amici e parenti? se la risposta é no, vi incontrate fuori o dentro casa? quali dei due contesti credete sia più rischioso per un eventuale contagio?
E non mi si venga a dire che non bisognerebbe vedere nessuno perchè la buona salute di un uomo non prescinte dallo stato psichico. per non parlare dei bambini. quindi il signor sindaco puó fare tutte le sceneggiate che vuola ma la sostanza rimane quella di una cittá al collasso anche e soprattutto per le decisioni POLITICHE portate avanti da governi che nessuno ha votato.
Troppo facile incolpare il virus per tutto, più difficile per i miti capire di essere nel bel mezzo di una trasformazione sociale di stampo “fascista” (ovvero delle corporazioni economiche). infatti se tantissimi si impoveriscono, un pugno di ominicchi su sta arricchendo a dismisura avendo gli stati come rullo compressore della concorrenza.
ti piace vincere facile?
e noi quand’é che rispetteremo la costituzione e le vite sacrificate per ottenerla?
Andare al lavoro sì. Supermercato sì. Una passeggiata in spiaggia o sui colli per respirare aria fresca e per un po’ di svago no. Quando la smetterete con queste restrizioni cervellotiche inutili? Solo l’1 per cento dei contagi avviene all’aperto. Risultato:oggi tutti staranno a casa con amici e parenti e ci saranno nuovi contagi.
IL sindaco DEVE SEMPRE FARE ESIBIZIONISMO GRATUITO METTENDO IN GINOCCHIO UNA ECONOMIA IN CRISI NERA E ESASPERANDO GLI ANIMI, SENZA UN RISCONTRO SCIENTIFICO E CON UNA SITUAZIONE DI CONTAGIO BASSA, A DISPETTO DEI PICCOLI CENTRI DOVE IL CONTAGIO E’ ALTO
CONTINUA COSI E FINIRAI DI DISTRUGGERE UNA CITTA’
Preso volentieri un verbale incostituzionale… intanto mi sono mangiato un bel panino in spiaggia con mia moglie e mia figlia davanti a carabinieri e municipale
La multa è solo carta straccia impugnabile
Sveglia gente SVEGLIAAAA