Si è presentata oggi la nuova associazione che punta l'attenzione sul centro storico della città. Tanti obiettivi, non solo movida
Nasce l’associazione Centro Storico Messina. Un’idea nata dall’unione di idee, professionisti, residenti e imprenditori per dare nuovo slancio al centro storico della città. Un’associazione che non vuole essere contro qualcuno ne tantomeno fissare paletti e steccati per le battaglie che si vogliono portare avanti. Un’associazione che vuole un centro storico vivo ma anche vivibile nel rispetto di chi ci vive, di chi ci lavora e di chi ne fruisce a prescindere dalla residenza.
L’associazione si è presentata oggi nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca. Il presidente è Anthony Greco che ha raccolto attorno a se un gruppo di professionisti che prima di tutto sono cittadini che vogliono bene alla città e che sognano in grande ma con proposte che sono già state messe sul tavolo.
Non solo movida
“Abbiamo già un pacchetto di dieci proposte pronte da sottoporre all’attenzione dell’assessore alla Cultura Enzo Caruso e l’amministrazione De Luca” ha spiegato il presidente Greco. Si parte da un presupposto: “Il Centro storico non è una zona come le altre. Va trattata con tutela e cautela. Abbiamo pensato di creare delle aree tematiche e ognuno dei soci dell’associazione darà il suo contributo per lanciare idee e progetti per valorizzare gli spazi pubblici, creare eventi, ma nel rispetto della salute e della quiete pubblica che non possono essere diritti negoziabili. La spinta è stata la mala movida ma il nostro raggio di azione vuole essere molto più ampio e ambizioso. Non siamo contro i commercianti e soprattutto siamo aperti a tutti”.
La sfida culturale
Tra i fondatori l’avvocato Vincenzo Ceraolo, ex presidente dell’Ordine degli avvocati di Messina. “Sono un padre a vorrei che Messina riuscisse ad essere luogo e contenitore in cui i nostri validi giovani abbiano la possibilità di esprimersi. La sfida oggi non è solo farli restare, ma far tornare quelli che sono andati via. Ci poniamo una battaglia culturale perché bisogna iniziare ad amare la città come fosse casa nostra.
Gli spazi urbani
In prima linea anche l’architetto Michele Palamara che si occuperà di arredo e decoro urbano. “Gli abitanti devono avere voce in capitolo quando si tratta di pianificare gli spazi pubblici della città. Penso per esempio ad un verde pubblico gestito dai privati attraverso project financing. Penso ad arredi urbani intelligenti, percorsi con utilizzo coordinato del colore, delle insegne pubbliche, dei dehors. Puntare alla riqualificazione di spazi per la socialità, non isole ma arcipelaghi pedonali in cui le auto spariscono e il traffico si sposta all’esterno utilizzando i parcheggi nei poli strategici che già esistono. E poi ancora riqualificazione delle fontane e il sogno di una cortina del porto libera e senza barriere”.
Gli immobili inutilizzati
All’avvocato Daniela Nulli il compito di occuparsi di gestione e valorizzazione degli immobili pubblici e inutilizzati. “Chiederemo la concessione di immobili comunali in disuso che il Comune non è riuscito a vendere. Li valorizzeremo per aprirli e metterli a disposizione della città”.
Turismo targato Shakespeare e Antonello
Il commercialista Stelvio Runci si occuperà insieme a Roberto Mazzagatti di turismo. La considerazione di partenza è che è impensabile che una città come Messina abbia solo due tour operator, mentre per esempio Palermo ne ha 40. E soprattutto che ci sia un’offerta di soli 200 posti letto turistici in tutta la città. «Perché non creare dei percorsi turistici dedicati a Shakespeare? Perché non puntare su Antonello da Messina che potrebbe diventare un brand della città universalmente riconosciuto?».
Dieci proposte
E poi c’è l’architetto Nino Principato, fautore delle proposte che l’associazione ha già in cantiere. Quella pescata oggi e consegnata nelle mani dell’assessore Enzo Caruso riguarda una serie di lapidi e targhe che risalgono all’epoca pre terremoto e che oggi giacciono sulla spianata del Museo regionale di Messina. «Riportiamole nei loro luoghi originari e iniziamo a creare cultura a costo zero con quello che abbiamo e che non valorizziamo».
Dell’associazione fa parte anche Lucia Irrera, il giornalista Leonardo Romeo che oggi ha coordinato la presentazione, mentre per la parte social ci sarà Gino Morabito.
Un gruppo giovane ma con tante idee e una visione di città che guarda in alto. L’assessore Caruso, dal canto suo, si è dichiarato pronto a ricevere spunti e idee, nel segno dell’appello lanciato dal Palacultura: la città ha bisogno di sinergie e impegno condiviso.
Francesca Stornante