Ricorre oggi il 14° anniversario del disastro ferroviario che nel 2002 colpì la comunità di Rometta Marea e in cui persero la vita 8 passeggeri della “Freccia della Laguna”. Per ricordare la tragedia il Meetup “Amici di Beppe Grillo città di Messina” pianterà un ulivo in Villa Martina. Il gesto simbolico verrà effettuato alle 18.56, orario del fatidico deragliamento.
In occasione del 14° anniversario del disastro ferroviario della “Freccia della Laguna” il Meetup “Amici di Beppe Grillo città di Messina” pianterà un ulivo in Villa Martina, a Rometta Marea, vicino alla lapide eretta in ricordo delle vittime del tragico incidente, adiacente il punto in cui si verificò il deragliamento. Il gesto simbolico verrà effettuato alle 18.56, ora esatta del deragliamento.
“Il recente incidente ferroviario in Puglia ha prepotentemente riportato alla nostra memoria le immagini di quella maledetta sera del 2002, il dolore delle vite spezzate e dei corpi straziati –hanno dichiarato i rappresentanti del Meetup- Oggi, come allora, è l’arretratezza delle infrastrutture del sud Italia la cornice di questi eventi”.
Ricordare per non dimenticare, dunque, ma anche per lottare affinché non si ripetano eventi che, nonostante tutto, risultano ancora oggi più che attuali.
Il 20 luglio del 2002, un sabato, furono 8 le persone a perdere la vita, tra cui uno dei due macchinisti, mentre 43 persone restarono ferite. La locomotiva E.656.032, rinominata “Freccia della Laguna”, che proveniva dalla stazione di Palermo Centrale, era diretta alla stazione di Messina dove avrebbe dovuto unirsi ad un'altra sezione di treno, proveniente da Siracusa, per poi proseguire verso Venezia Santa Lucia. A scatenare il deragliamento del treno fu il cedimento improvviso di un giunto.
A distanza di 14 anni lo scorso 21 giugno sono state avviate da Trenitalia le procedure di rimozione del locomotore e delle carrozze distrutte, con conseguente bonifica dei luoghi in cui sono stati depositati i resti del treno. Per l’incidente sono state emesse due condanne in secondo grado.
Salvatore Di Trapani